Nonostante l'auto fosse omologata per quattro, erano in sei sulla Fiat 500 che si è ribaltata ad alta velocità. L'unico sopravvissuto è ricoverato in prognosi riservata in ospedale. Per gli inquirenti un fattore decisivo può essere la presenza di sei persone a bordo. Il sindaco: "Lutto cittadino a Fonte Nuova". I cittadini: "Servono deterrenti, qui troppe tragedie"
Erano in sei in una Fiat 500 omologata per quattro persone. Secondo gli investigatori è stato proprio questo elemento, l’eccessiva massa dentro l’abitacolo dell’auto, a rendere così tragico l’incidente avvenuto la notte tra il 26 e il 27 gennaio. Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti, Giulia Sclavo e Flavia Troisi avevano trai 21 e i 17 anni. Stavano rientrando a casa, intorno alle 2.30, dal DK33, uno dei pub più frequentati dai giovani del comune romano di Fonte Nuova. Avevano passato la serata a festeggiare il compleanno di Flavia, la più piccola, che aveva appena compiuto 17 anni. Sulla Nomentana, la strada che collega l’hinterland alla Capitale, l‘auto si è ribaltata. Nello stesso tratto di due chilometri in cui negli ultimi 16 anni sono avvenuti già 19 incidenti mortali. La 500 su cui viaggiavano i sei giovani è salita sul marciapiede a una velocità di oltre 80 chilometri orari, in un tratto dove il limite è di 30, ha sbattuto contro un palo dell’illuminazione e poi contro un albero. È rotolata per una ventina di metri, accartocciandosi, e ha sbalzato fuori i suoi passeggeri. Ha lasciato scampo solo a Leonardo Chiapparelli, ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Sant’Andrea. Tra gli abitanti della zona c’è dolore, ma non stupore: “Questa strada la notte è una pista da corsa“.
“Ho visto dal balcone l’auto schizzare per due volte davanti casa mia – racconta a La Repubblica un testimone – avanti e indietro in pochi secondi dalle due rotatorie qui vicino. Poi quel boato terribile. Tre corpi sono stati sbalzati fuori, sull’asfalto. Uno era di una ragazza”. I residenti di Fonte Nuova chiedono più sicurezza. Servono dei dossi per limitare la velocità, più controlli. “È inutile negarlo, qui la notte corrono”, commenta un abitante del paese alle porte della Capitale, ricordando un altro tragico incidente del 2007: “Mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando morirono altri cinque amici, un chilometro prima”. La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio stradale contro ignoti e attende gli esiti dei test alcolemici e delle autopsie.
“Sapevo che mia figlia era lì – dice il padre della diciassettenne Flavia, sconvolto dal dolore – e quando non l’ho vista tornare a casa sono sceso per andare a cercarla. L’ho trovata dentro quell’auto, ormai morta”. La città si è fermata per i suoi cinque figli. Ci sono anche gli ex compagni di scuola, depongono fiori, accendono candele in quel tratto di strada “maledetto”. “Erano tutti ragazzi del comune, tutte famiglie conosciute, lo sgomento è forte – ha commentato Piero Presutti, sindaco di Fonte Nuova -. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino, abbiamo già messo le bandiere a mezz’asta”.