A Sanremo Mr. Rain va in punta di piedi nonostante abbia alle spalle oltre 700 milioni di streaming, 13 dischi di platino e 5 oro. È fan di Ultimo e Marco Mengoni, non vede l’ora di salire sul palco con il coro di voci bianche Piccoli Angioletti per presentare la sua “Supereroi”(autoprodotta e scritta con Federica Abbate e Lorenzo Vizzini), che parla di un tema delicato come quello della depressione e della forza di combatterla, chiedendo aiuto ad uno specialista. “Provavo da tanti anni Sanremo, ma credo nel destino. Se è arrivata questa canzone ed è piaciuta ad Amadeus, si vede che era il momento giusto per me”, ci racconta l’artista multiplatino. Come ha annunciato Fiorello a “Viva Rai2”, nella serata delle cover Mr. Rain sarà in duetto con Fasma. “Canteremo un brano che io amo follemente da anni”, ha spoilerato il cantante.
Quando sei andato per la prima volta allo psicologo?
Il primo incontro è stato alle elementari.
Come mai così presto?
Ero molto chiuso, non parlavo mai. Non esprimevo le mie emozioni. Così mia madre ha pensato che fosse un bene parlare con uno specialista.
Sei stato bullizzato?
No. Però sono accaduti degli episodi che mi hanno costretto a chiudermi ancora di più. Poi sono cresciuto, sono andato avanti. Fino a due anni fa avevo una maschera. Nascondevo Mattia e il mio personaggio e la mia persona coincidevano. Durante questo percorso che ho intrapreso negli ultimi tempi sono riuscito ad aprirmi ancora di più e a dire banalmente un ‘ti voglio bene’, senza fatica.
Chi ti è stato vicino in questo cammino?
Mia madre, le mie sorelle, la mia fidanzata e i miei amici. Direi un po’ tutti quelli che mi vogliono bene.
Quando hai capito che era arrivato il momento di tornare in terapia?
Sono accadute delle cose, che non vorrei ricordare più, persone che mi hanno ferito profondamente. Tutto questo mi ha buttato in mezzo ad un periodo cupo. Ho toccato il fondo, ma poi ho avuto la forza di chiedere aiuto. Ho iniziato una terapia che vorrei non finisse mai perché fa un gran bene. Sono tornato finalmente a vivere. A Sanremo vorrei proprio portare questo messaggio positivo: chiedete aiuto, non abbiate paura. Curare la salute mentale è importante. Non possiamo sempre salvarci da soli, a volte basta fare il primo passo, come il primo uomo sulla luna.
Come mai si parla tanto di salute mentale proprio in questo momento?
Credo che durante il lockdown, quando il mondo si è fermato, molte persone hanno dovuto fare i conti con sé stessi. Quindi si è cominciato a parlare di salute mentale in maniera più attenta e approfondita. Dovremmo continuare a farlo.
Chi è il tuo supereroe?
Mia madre. Ha avuto la forza di crescere me e le mie sorelle. A lei devo tutto.
Dopo Sanremo ci sarà un disco?
Ho un sacco di pezzi a cui sto lavorando. Il prossimo album, il quarto della mia carriera, sarà quello della svolta. ‘Supereroi’ è il mio punto di svolta. Ma procediamo passo passo. Intanto il 6 aprile inizia il tour che spero non finisca mai!