L’assessore regionale all’Istruzione e alle pari opportunità del Veneto, Elena Donazzan di Fratelli d’Italia, riesce in soli due giorni a scrivere alle scuole venete due lettere con una lettura quantomeno strabica o parziale della storia. Lo ha fatto innanzitutto con una circolare riguardante la giornata del 26 gennaio che ricorda la battaglia di Nikolajewka, avvenuta nell’inverno 1943 durante l’invasione della Russia da parte degli eserciti italiano e tedesco. In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, che ricorda la Shoah, l’assessore non cita mai il nazi-fascismo quale colpevole di aver internato ed eliminato milioni di ebrei. C’è solo una lettura in chiave contemporanea dell’antisemitismo, senza riferimenti storici al regime hitleriano che lo realizzò.
“La data del 26 gennaio 1943 – per l’assessore – segna un momento storico importante nella nostra storia. È nota per ricordare la ‘campagna’ di Russia, impresa che è valsa agli Alpini la definizione di unico Corpo d’Armata imbattuto in terra di Russia, ed evidenzia il valore dei nostri soldati, che con abnegazione si sono battuti in nome della Patria”. Nessun accenno all’occupazione da parte degli eserciti dell’asse del territorio russo, di cui Nikolajewka fu un drammatico capitolo. “Purtroppo già nel mese di dicembre i Russi dilagano accerchiando le divisioni posizionate più ad est. Alle divisioni di fanteria viene data l’indicazione della ritirata dalle posizioni sul Don, mentre gli Alpini rimangono posizionati. Il 13 gennaio i Russi sferrano un’offensiva rompendo il fronte degli Ungheresi e dei Tedeschi, chiudendo con una manovra a tenaglia il corpo d’Armata degli Alpini”. Quell’avverbio – “purtroppo” – è un giudizio inequivocabilmente indicativo della lettura storica dell’assessore, che elogia “il valore dei soldati che combatterono disperatamente quasi disarmati”. Un tributo che si limita agli italiani caduti, durante la ritirata con cui si concluse una guerra d’invasione.
“E’ una lettera vergognosa, che chiedo al governatore Luca Zaia di far ritirare dalle scuole. – commenta la consigliera regionale Elena Ostanel del movimento ‘Il Veneto che vogliamo’ – Quello che andrebbe ricordato di quella triste pagina di storia è che gli alpini, e tutti i soldati italiani, furono mandati al massacro a migliaia di chilometri dalla loro Patria, con scarpe e divise estive, morendo di freddo oltre che di pallottole. E tutto questo per la brama di potere e di conquiste di un regime fascista assassino ed indegno, servo dei nazisti”.
In qualche modo l’assessore Donazzan (famosa per aver cantato “Faccetta nera” durante una trasmissione radiofonica) si è ripetuta il giorno successivo con la Giornata della memoria, quando ha invitato le scuole “a ricordare questa data simbolo della persecuzione e dell’odio nei confronti degli ebrei”. Inutile cercare un riferimento ai campi di sterminio nazisti o alle leggi speciale del regime fascista in Italia. Donazzan passa subito al tempo presente, ricordando che “purtroppo la battaglia all’antisemitismo non è ancora compiutamente vinta perché il seme dell’antisemitismo continua a riemergere con molte facce e strumenti diversi: l’odio nei confronti del popolo ebraico e contro lo Stato di Israele è un dramma che ancora oggi si perpetra nel mondo”. Sparito, anzi neppure citato, l’orrore voluto da Hitler. Rimane “ciò che accade quotidianamente nello Stato di Israele continuamente sotto attacco da parte di chi pensa che non debba esistere. Diamo il nostro sostegno a quelle città colpite da atti di terrorismo che sembrano relegati al dolore delle sole vittime e mai alla condanna universale dei carnefici”. Auschwitz non c’è, rimane la Striscia di Gaza.
Politica
Veneto, l’assessore Donazzan (FdI) riscrive la storia dell’invasione nazifascista: “Purtroppo i russi dilagarono”. Poi si ripete sulla Shoah
L’assessore regionale all’Istruzione in una circolare che ricorda la battaglia di Nikolajewka (inverno 1943) usa l’avverbio “purtroppo” dimenticando che l'esercito italiano era l'aggressore. Il giorno dopo si ripete: parlando della Giornata della Memoria non cita mai il nazismo e il regime fascista
L’assessore regionale all’Istruzione e alle pari opportunità del Veneto, Elena Donazzan di Fratelli d’Italia, riesce in soli due giorni a scrivere alle scuole venete due lettere con una lettura quantomeno strabica o parziale della storia. Lo ha fatto innanzitutto con una circolare riguardante la giornata del 26 gennaio che ricorda la battaglia di Nikolajewka, avvenuta nell’inverno 1943 durante l’invasione della Russia da parte degli eserciti italiano e tedesco. In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, che ricorda la Shoah, l’assessore non cita mai il nazi-fascismo quale colpevole di aver internato ed eliminato milioni di ebrei. C’è solo una lettura in chiave contemporanea dell’antisemitismo, senza riferimenti storici al regime hitleriano che lo realizzò.
“La data del 26 gennaio 1943 – per l’assessore – segna un momento storico importante nella nostra storia. È nota per ricordare la ‘campagna’ di Russia, impresa che è valsa agli Alpini la definizione di unico Corpo d’Armata imbattuto in terra di Russia, ed evidenzia il valore dei nostri soldati, che con abnegazione si sono battuti in nome della Patria”. Nessun accenno all’occupazione da parte degli eserciti dell’asse del territorio russo, di cui Nikolajewka fu un drammatico capitolo. “Purtroppo già nel mese di dicembre i Russi dilagano accerchiando le divisioni posizionate più ad est. Alle divisioni di fanteria viene data l’indicazione della ritirata dalle posizioni sul Don, mentre gli Alpini rimangono posizionati. Il 13 gennaio i Russi sferrano un’offensiva rompendo il fronte degli Ungheresi e dei Tedeschi, chiudendo con una manovra a tenaglia il corpo d’Armata degli Alpini”. Quell’avverbio – “purtroppo” – è un giudizio inequivocabilmente indicativo della lettura storica dell’assessore, che elogia “il valore dei soldati che combatterono disperatamente quasi disarmati”. Un tributo che si limita agli italiani caduti, durante la ritirata con cui si concluse una guerra d’invasione.
“E’ una lettera vergognosa, che chiedo al governatore Luca Zaia di far ritirare dalle scuole. – commenta la consigliera regionale Elena Ostanel del movimento ‘Il Veneto che vogliamo’ – Quello che andrebbe ricordato di quella triste pagina di storia è che gli alpini, e tutti i soldati italiani, furono mandati al massacro a migliaia di chilometri dalla loro Patria, con scarpe e divise estive, morendo di freddo oltre che di pallottole. E tutto questo per la brama di potere e di conquiste di un regime fascista assassino ed indegno, servo dei nazisti”.
In qualche modo l’assessore Donazzan (famosa per aver cantato “Faccetta nera” durante una trasmissione radiofonica) si è ripetuta il giorno successivo con la Giornata della memoria, quando ha invitato le scuole “a ricordare questa data simbolo della persecuzione e dell’odio nei confronti degli ebrei”. Inutile cercare un riferimento ai campi di sterminio nazisti o alle leggi speciale del regime fascista in Italia. Donazzan passa subito al tempo presente, ricordando che “purtroppo la battaglia all’antisemitismo non è ancora compiutamente vinta perché il seme dell’antisemitismo continua a riemergere con molte facce e strumenti diversi: l’odio nei confronti del popolo ebraico e contro lo Stato di Israele è un dramma che ancora oggi si perpetra nel mondo”. Sparito, anzi neppure citato, l’orrore voluto da Hitler. Rimane “ciò che accade quotidianamente nello Stato di Israele continuamente sotto attacco da parte di chi pensa che non debba esistere. Diamo il nostro sostegno a quelle città colpite da atti di terrorismo che sembrano relegati al dolore delle sole vittime e mai alla condanna universale dei carnefici”. Auschwitz non c’è, rimane la Striscia di Gaza.
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.