In vista della variazione che l'Arera comunicherà il 2 febbraio sulla bolletta del gas di gennaio, il presidente di Nomisma Davide Tabarelli stima una riduzione dei costi per le famiglie grazie "al calo del prezzo spot che si collocherà intorno ai 60 euro/MWh". A dicembre c'era stato un ulteriore aumento del 23%
Con il crollo subito a gennaio dal prezzo spot del gas, “dovremo avere un taglio del 33%” delle bollette degli italiani. La stima è di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in vista della variazione che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) comunicherà il 2 febbraio sulla bolletta del gas di gennaio per i clienti in tutela. Un taglio che segue all’aumento del 23% di dicembre e che sembra confermare la stima del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, solo leggermente più ottimista: “Le tariffe per le bollette saranno circa il 40% in meno”.
“La decisione sui costi energetici in bolletta spetta ad Arera, che la renderà nota all’inizio di febbraio. Ho annunciato il 40% per cento seguendo l’andamento del mercato, poi Arera farà i calcoli. In ogni caso sarà una diminuzione significativa”, ha ribadito oggi Giorgetti, a margine di un’iniziativa elettorale a Chiuro con Attilio Fontana e Massimo Sertori. Tabarelli, interpellato dall’Ansa, spiega: “Per la famiglia tipo si tratta di un risparmio su base annua di 712 euro per consumi tipo di 1400 metri cubi anno”.
Il merito del taglio in bolletta è dovuto al calo del prezzo spot del gas, il Psv: “Si muove in linea con il Ttf, ma è possibile già stabilire che si collocherà intorno ai 60 euro/MWh, contro i 117 euro/MWh usati dall’Autorità per le bollette di dicembre 2022“, spiega Tabarelli, ricordando che “allora l’aumento delle bollette era stato del 23% a 1,5 euro per metro cubo per dicembre 2022″. Ora, invece, “dopo il crollo, dovremo avere un taglio del 33% a circa 1 euro/mc”, aggiunge il presidente di Nomisma, precisando che “questa variazione è determinata dalla componente materia prima, ma altre poste potrebbero variare in base alle esigenze dell’Autorità e originare un prezzo finale leggermente diverso“. Lo sapremo il prossimo 2 febbraio.
“Ancora più importante è il fatto che il nuovo prezzo verso 1 euro/mc è inferiore di circa il 27% rispetto alla tariffa di un anno fa e questo significa che già nel tasso di inflazione di febbraio, la parte regolata dell’energia segnerà un forte calo. Infatti – prosegue Tabarelli -, occorre ricordare che nel primo trimestre 2023 le bollette della luce sono state già ridotte del 20%. Pertanto il tasso di inflazione a febbraio comincerà a scendere probabilmente dall’11,3% di dicembre verso il 10% a gennaio 2023 per poi calare nei mesi successivi”.
Per quanto riguarda invece le bollette della luce del secondo trimestre 2023, “dovremo aspettare fine marzo, ma anche qui, grazie al crollo dei prezzi in borsa dell’elettricità, è ipotizzabile un’ulteriore riduzione del 20%“, aggiunge il presidente di Nomisma Energia, che sottolinea: “Si tratta di ottime notizie, ma non devono far dimenticare che la crisi non è finita e le tariffe del gas che si avranno per gennaio sono sempre del 30% superiori a quelle precedenti il 2022, mentre quelle dell’elettricità sono ancora circa il doppio quelle precedenti”.