Si scava ancora a Villasanta, comune alle porte di Monza. Ai confini con Arcore, nel cantiere abbandonato dove doveva sorgere un albergo e un centro sportivo, la polizia ha scavato fino al tramonto per cercare un cadavere. Quale? Quello del presunto omicidio “confessato” anonimamente in cabina elettorale lo scorso 25 settembre: “Ho ammazzato un uomo. È sepolto in cantiere area nord. Date lui sepoltura cristiana, vi prego”. Il messaggio era scritto a matita su una scheda elettorale scrutinata nel seggio di Villasanta, nella scuola elementare Oggioni. Da allora è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Monza, ma non è ancora chiaro se dietro a questo giallo ci sia effettivamente un delitto o se si tratti solamente di uno scherzo o del messaggio di un mitomane.
Al primo sopralluogo, effettuato il 19 gennaio, ha partecipato anche l’archeologo forense Dominique Salsarola, del Dipartimento Labanof di Milano, nominato consulente dalla Procura di Monza insieme alla botanica Giulia Caccia. Per il momento la polizia non ha ancora scoperto niente che possa confermare l’ipotesi dell’omicidio. L’unico indizio trovato è stato un biglietto rinvenuto in un condominio di Villasanta, vicino alla zona dove si sta scavando: “So che hai ucciso un uomo, ti prenderanno”, diceva. Si indaga per capire chi possa aver scritto questo messaggio.
La scheda elettorale con la presunta confessione di omicidio è stata consegnata alla Questura il 25 settembre scorso, dal presidente di seggio, a fine scrutinio. Dall’analisi dell’impronta digitale isolata dagli investigatori sulla scheda non è stato possibile individuare chi possa averla scritta. Il 25 gennaio, nel corso della trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?, il capo della squadra mobile di Monza, Francesco Garcea, ha fatto un appello: “Noi auspichiamo che chi effettivamente possa avere dei dettagli ulteriori si faccia avanti e ci contatti in maniera tale da darci la possibilità di arrivare in una direzione o in un’altra ed eventualmente ritrovare qualcuno scomparso o dare la parola fine a una vicenda molto particolare”.