Anni fa, durante una cena, un’amica mi raccontò di aver dovuto fronteggiare un molestatore particolarmente volgare e aggressivo mentre stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro, poi mi chiese: “Se tutti gli uomini cadessero addormentati, almeno per un anno, le donne dovrebbero gestire parecchi problemi ma almeno potrebbero tirare un respiro di sollievo, e vivere con meno paura per la loro violenza, non credi?”. Poi bilanciò vantaggi e svantaggi concludendo che un provvidenziale letargo dell’intera popolazione mondiale maschile della durata di 12 mesi sarebbe stato estremamente vantaggioso per il pianeta e il suo ecosistema, anche considerando l’improvvisa cessazione delle guerre. Era molto arrabbiata ma la sua analisi non era affatto bislacca.

Il costo della virilità – Quello che l’Italia risparmierebbe se gli uomini si comportassero come le donne di Ginevra Bersani Franceschetti e Lucile Peytavin (Il Pensiero Scientifico Editore) non dice nulla di nuovo rispetto alle innumerevoli analisi che il pensiero femminista ha prodotto sul dominio maschile e la violenza impiegata per perpetuarlo, ma l’aspetto interessante è il calcolo sul prezzo che le società pagano per il mito della virilità.

Ginevra Bersani Franceschetti, economista diplomata in Finanza all’Institute d’Etudes Politique di Parigi, e Lucile Peytavin hanno calcolato i costi della violenza maschile, facendo la differenza tra la spesa per i danni derivanti dai comportamenti antisociali degli uomini e la spesa per i comportamenti antisociali delle donne, arrivando a cifre da capogiro.

Il libro ha un precedente francese. Lucile Peytavin aveva già pubblicato nel 2021 uno studio analogo sui costi della violenza maschile in Francia, poi dall’incontro con Franceschetti è nata l’idea di pubblicare una indagine che riguardasse, invece, i dati della violenza maschile in Italia.

Nell’introduzione si legge una sequenza di dati impressionanti: “In Italia (dati Istat) l’82,41% dei 500mila autori di reato sono uomini come lo sono: l’85,1% delle persone condannate dalla giustizia, il 92% dei condannati per omicidio, il 98,7% degli autori di stupro, l’83,1% degli autori di incidenti stradali mortali, l’87% dei responsabili degli abusi sui minori, il 93,6% degli imputati per pornografia minorile. E ancora sono l’87,5% degli imputati per rissa, il 76,1% per furto, il 91,7% degli evasori fiscali, l’89,5% degli usurai, il 93,4% degli spacciatori e il 95,7% della popolazione carceraria”.

I costi, sulla base del calcolo delle autrici, ammontano a 1,7 miliardi di euro per omicidi e tentati omicidi, 2,27 miliardi per percosse e violenze volontarie, 10,35 miliardi l’anno per la violenza domestica e 6,35 miliardi per violenze contro le donne al di fuori delle violenza coniugali. Il maltrattamento sui minori ammonterebbe a 9,62 miliardi di euro l’anno, i costi per mafia 11,93 miliardi l’anno, quelli per associazione a delinquere (non di stampo mafioso) 9,59 miliardi l’anno, i furti 5,72 miliardi l’anno e l’insicurezza stradale ben 15,49 miliardi l’anno. La violenza maschile costerebbe ogni anno, complessivamente, 98,78 miliardi di euro (il costo della virilità in Francia è di circa 95 miliardi, 1700 euro procapite per l’Italia e 1400 euro per la Francia).

Perché un fenomeno di evidente impatto in termini di costi sociali e di vite umane, oltre che in termini di sofferenza delle vittime, non viene affrontato efficacemente? Le autrici citano studi sociologici sulla costruzione tossica della virilità. La violenza degli uomini non è una questione biologica o fisiologica ma è legata ad una socializzazione che valorizza comportamenti che sono invece svalorizzanti per le donne. Se gli uomini venissero educati alla cura di sé e degli altri rifiutando logiche predatorie e di dominio, se si comportassero come le donne, si avrebbe un abbattimento di costi per le conseguenze della violenza e ci sarebbero benefici che migliorerebbero la qualità della vita sia degli uomini che delle donne.

E’ una sfida che si può affrontare solo se si affronta la realtà anche coi numeri alla mano.

@nadiesdaa

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