Kiev insiste affinché i partner alleati consegnino gli Atacms, che finora Washington si è rifiutata di fornire. Al centro il timore di un'escalation del conflitto e che i dispositivi possano essere utilizzati per attaccare il territorio russo. Intanto continuano i bombardamenti: a Kherson colpito anche l'ospedale
Dopo il via libera ai carri armati Leopard e Abrams, l’Ucraina chiede ai partner di inviare missili a lungo raggio, compresi i sistemi missilistici tattici MGM-140 (Atacms), per fermare il “terrore russo”. Gli stessi che – secondo Politico – il presidente Volodymyr Zelensky aveva chiesto senza successo durante il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Washington il 21 dicembre. A motivare il no degli Usa, il timore di un’escalation e che i dispositivi militari possano essere utilizzati per attaccare il territorio russo. Ma Kiev ne ribadisce l’urgenza: “L’Ucraina – ha detto Zelensky – ha bisogno di missili a lungo raggio per impedire agli occupanti di posizionare i loro lanciamissili lontano dalla linea del fronte e con essi distruggere le città ucraine”, affermando poi che non dovrebbero esserci “tabù” nella fornitura di armi all’Ucraina per proteggersi dall’aggressione russa. “Faremo tutto il possibile affinché i nostri partner aprano a questa fornitura vitale, compresa la consegna di Atacms e altre armi simili”, ha affermato. E il suo consigliere Mykhailo Podolyak ha dichiarato che i negoziati per l’invio all’Ucraina di caccia e missili a lungo raggio da parte dei Paesi alleati “stanno accelerando”. “I nostri partner capiscono come si sta sviluppando la guerra. Capiscono che gli aerei d’attacco sono assolutamente necessari per coprire le truppe e i veicoli blindati che ci forniscono. Allo stesso modo, per ridurre drasticamente lo strumento chiave dell’esercito russo, l’artiglieria, abbiamo bisogno di missili“. I missili Himars attualmente utilizzati dall’Ucraina hanno una gittata di 80 chilometri e non possono raggiungere molte delle aree occupate dai russi. Finora Washington si è rifiutata di fornire missili Atacms, che hanno una gittata di 300 chilometri, e missili Glsdb, che possono viaggiare per 150 chilometri.
Scholz: “Continuerò a parlare con Putin” – Sul fronte della diplomazia, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che continuerà a cercare di porre fine alla guerra in Ucraina attraverso negoziati diretti con il presidente russo Vladimir Putin. “Parlerò di nuovo con Putin al telefono, perché è necessario parlarci. Spetta a Putin ritirare le truppe dall’Ucraina e fermare questa terribile guerra insensata che è già costata centinaia di migliaia di vite umane”, ha detto Scholz sottolineando che finché la Russia continuerà la guerra con l’attuale livello di aggressività la situazione non cambierà. Il Cancelliere ha poi ricordato che le passate conversazioni telefoniche con Putin “non sono state di tono scortese”, sottolineando però che il leader russo ha ripetutamente chiarito di voler “annettere con la forza parti del suo Paese vicino”: il che, per Scholz, è “inaccettabile”. Sebbene non ci sia nessuna telefonata tra i due leader in agenda, il portavoce del Cremlino Peskov ha fatto sapere che Putin è aperto alla comunicazione. “Finora non ci sono conversazioni concordate in programma. Putin è stato e rimane aperto ai contatti”, ha riferito il portavoce in risposta a una domanda se tale conversazione sia già pianificata e se il presidente russo, in generale, abbia desiderio o intenzione di parlare con il cancelliere tedesco.
Attacchi nel Donbass – Intanto sul territorio ucraino continuano gli attacchi. Secondo quanto riporta Ukrainska Pravda, che cita le autorità ucraine, a Kherson si sono verificati massicci bombardamenti che hanno colpito anche l’ospedale clinico regionale, ferendo un’infermiere, mentre complessivamente sono morte tre persone. Anche la cittadina di Konstantynivka, nella parte della regione di Donetsk ancora sotto il controllo ucraino, è stata bombardata dai russi. “L’armata russa”, ha dichiarato il presidente ucraino, ha “colpito un quartiere residenziale. Al momento la lista delle vittime conta 17 persone, 14 delle quali sono ferite”, ha proseguito Zelensky nel suo discorso quotidiano alla nazione. “Bombardamenti di questo tipo sfortunatamente accadono ogni giorno”, ha aggiunto il leader ucraino, ma “è possibile fermare il terrorismo russo se si riforniranno ai nostri militari missili adeguati“. Il governatore regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha detto che a Konstantynivka sono stati colpiti una palazzina residenziale di quattro piani, un albergo alcuni garage e auto parcheggiate. Quanto invece alle forniture militare a Mosca, la Corea del Nord ha negato di averne consegnate, dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato che Pyongyang avrebbe fornito razzi e missili al gruppo militare privato russo Wagner, che Washington ha designato come organizzazione criminale transnazionale. La Casa Bianca, come ricorda il Guardian, ha mostrato fotografie dell’intelligence statunitense in cui si afferma che i vagoni ferroviari russi entrano nella Corea del Nord, raccolgono razzi e missili di fanteria e tornano in Russia.