“Un partito che continua a essere riempito di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale”. Il “partito” chiamato in causa da Alessandro Gassmann nel suo post di Twitter del 28 gennaio è quello Democratico, mentre “l’individuo” a cui fa riferimento è Dino Giarrusso. L’europarlamentare, ex Movimento 5 Stelle e ed ex inviato delle Iene, ha optato per l’ennesima svolta politica degli ultimi anni: entrare nel Pd. Ma l’ingresso di Giarrusso nelle fila dei dem ha fatto storcere più di un naso, soprattutto per gli appellativi tutt’altro che lusinghieri che l’ex M5S ha riservato al partito del Nazareno negli anni. Alle reazioni dubbiose di numerosi iscritti al Pd – tra cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e Carlo Cottarelli – si è aggiunta anche quella dell’attore romano. L’entrata dell’ex Iena è definita da Gassmann “un cavallo di Troia” di un partito “lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni”. Poi la conclusione tranchant: “Non vi voto mai più. #adieux”.
Sotto il post si sono scatenati centinaia di commenti a cui Gassmann ha risposto, ribadendo il concetto espresso nel tweet. “Andassero definitivamente a fare in c***, per essere chiari e anche per dire quello che uno pensa”, ha commentato duramente con un utente, lasciando trasparire tutto il nervosismo e la disillusione rispetto alle scelte di quello che era il suo partito. Approva e condivide chi contesta lo spostamento verso il centro, più che verso la sinistra, delle politiche del Pd e si trova d’accordo con chi si definisce “un Berlingueriano”. E di fronte a chi gli fa notare di esserci arrivato tardi ammette “l’errore”.
Giarrusso, eletto a Bruxelles nel 2019 come volto di punta del Movimento, aveva lasciato il partito di Conte a maggio 2022 per avviare un progetto dedicato al Sud, appoggiando Cateno De Luca in vista delle elezioni regionali siciliane, per poi distaccarsene solo pochi mesi dopo. Ora è il momento del Pd: il 28 gennaio è salito a sorpresa sul palco dell’evento milanese di Stefano Bonaccini per annunciare il suo ingresso nel partito, proprio come sostenitore del candidato alla segreteria.