“Da 0,68 centesimi di euro al litro a 1,40 nell’arco di poche settimane – racconta a ilFattoQuotidiano.it Angelo Robello, presidente della Cooperativa dei pescatori San Pietro di Genova Pra’ – un aumento così come quello di questo inizio 2023, per il gasolio, significa costringere molti pescherecci a rinunciare definitivamente a svolgere un mestiere già duramente colpito in questi anni”. Lo sfogo dei pescatori liguri arriva dopo settimane di attesa per una forma di sostegno alle spese affrontate: “In 20 giorni di pesca all’acciuga spendevamo 2.400 euro, adesso arriviamo a 5.400”. C’è il decreto Aiuti Ter, che riconosce un credito di imposta a favore delle imprese che fanno attività agricola, pesca e aeromeccanica: “È vero, ci fanno uno sconto del 20% di quello che spendiamo in carburante sul totale delle tasse da pagare – chiarisce Robello, quattro generazioni di pescatori alle spalle – ma intanto ci tocca anticipare oggi l’aumento e ridurre drasticamente i ricavi. Così chi non ha dei figli a cui lasciare un mestiere stanno ragionando di abbandonare, anche nella nostra cooperativa”.
Il problema secondo la cooperativa che riunisce buona parte dei pescatori liguri non è solo individuale: “Si tratta di privare la filiera di una risorsa locale per affidarsi completamente alla grande distribuzione che si basa sul pesce importato dall’estero. Quando c’è da investire su grandi opere come la diga o i porta container i soldi si trovano, com’è possibile non riescano a sostenere quei ‘quattro gatti’ che siamo rimasti a pescare in Liguria?”. Sono circa 1.500 i pescatori che ogni giorno vanno in mare su 500 pescherecci su tutta la costa da Sarzana a Ventimiglia. L’aumento del carburante a fronte di un prezzo di vendita costante riduce i ricavi: “Crediamo che la Regione debba impegnarsi per aiutare una categoria importantissima – ha dichiarato nei giorni scorsi in consiglio regionale il capogruppo M5s, Fabio Tosi – avranno Toti e i suoi assessori il coraggio di sollecitare il governo a intervenire?” Non si è fatta attendere la risposta della maggioranza di centrodestra: “Riteniamo doveroso stanziare il prima possibile delle iniezioni di liquidità ai pescatori utilizzando i fondi FEAMPA – ha dichiarato il vice presidente con delega alla Pesca, Alessandro Piana – Siamo consapevoli che non possiamo permetterci lo stop o la penalizzazione di un comparto come quello ligure con oltre 410 imprese ittiche”. Incassata la solidarietà e l’impegno bipartisan, i pescatori restano in attesa di qualche provvedimento che alleggerisca la pressione del caro carburante sulla categoria.