A tre anni dall’inizio dell’epidemia di Covid – con infezioni in calo in alcuni stati ma paesi come la Cina in grande difficoltà – l’Oms interviene per spiegare che la pandemia “continua a costituire un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, concorda con il parere offerto dal Comitato di emergenza per il Coronavirus. Il direttore generale, spiega l’Oms, riconosce l’opinione del Comitato secondo cui la pandemia di Covid-19 “è probabilmente in una fase di transizione e apprezza il consiglio del Comitato di affrontare con attenzione questa transizione e mitigare le potenziali conseguenze negative”. Mentre il mondo si trova in una “posizione migliore rispetto al picco della trasmissione di Omicron un anno fa, nelle ultime otto settimane – rileva l’Oms – sono stati segnalati a livello globale più di 170.000 decessi correlati a Covid-19. Inoltre, la sorveglianza e il sequenziamento genetico sono diminuiti a livello globale, rendendo più difficile rintracciare varianti note e rilevarne di nuove. I sistemi sanitari sono attualmente alle prese con Covid-19, carenza di personale sanitario e operatori sanitari affaticati. I vaccini, le terapie e la diagnostica sono stati e rimangono fondamentali per prevenire malattie gravi, salvare vite umane e alleviare la pressione sui sistemi sanitari. Tuttavia, la risposta al Covid-19 rimane ostacolata in troppi paesi”.

Il Comitato ha quindi convenuto che il Covid-19 “rimane una pericolosa malattia infettiva in grado di causare danni sostanziali alla salute e ai sistemi sanitari”. Al contempo, ha riconosciuto che la pandemia potrebbe “avvicinarsi a un punto di svolta” ma “non c’è dubbio che questo virus rimarrà un patogeno permanente nell’uomo e negli animali per il futuro”. Il Comitato, pertanto, ha raccomandato che l’Oms, in consultazione con i partner, sviluppi una proposta di meccanismi alternativi per mantenere l’attenzione globale e nazionale su Covid-19 dopo la conclusione dello stato di ‘emergenza internazionale’. L’Oms ha inoltre emesso sette raccomandazioni temporanee: mantenere lo slancio affinché la vaccinazione Covid-19 raggiunga una copertura del 100% dei gruppi ad alta priorità, in evoluzione sull’uso delle dosi di richiamo; gli Stati dovrebbero pianificare l’integrazione della vaccinazione Covid nei programmi di immunizzazione lungo il corso della vita; migliorare la segnalazione dei dati di sorveglianza Sars Cov 2 all’Oms; garantire la disponibilità a lungo termine delle contromisure mediche, gli Stati dovrebbero migliorare l’accesso ai vaccini, alla diagnostica e alle terapie; mantenere una forte capacità di risposta nazionale e prepararsi per eventi futuri; affrontare l’infodemia e attuare efficacemente misure sociali e di salute pubblica; continuare ad adeguare eventuali restanti misure relative ai viaggi internazionali, sulla base della valutazione del rischio, e a non richiedere la prova della vaccinazione contro Covid-19 come prerequisito per i viaggi internazionali; supportare la ricerca.

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