Per la prima volta da 20 anni i vigili del fuochi inglesi hanno deciso di scioperare. I pompieri si accodano così alla lunga lista dei lavoratori pubblici in mobilitazione per chiedere adeguamenti salariali che consentano di tenere il passo con l’inflazione. La data dello sciopero sarà definita più avanti, saranno garantiti, naturalmente, gli interventi per le emergenze. Circa l’88% degli iscritti al sindacato di riferimento della categoria si è espresso a favore dello stop. Secondo Matt Wrack, segretario generale del sindacato Fbu, la pazienza dei pompieri è arrivata al limite, dato che l’inflazione avrebbe portato a una perdita di potere d’acquisto reale delle loro paghe pari “al 12%”, dal 2010 a oggi.
A novembre i rappresentati dei vigili del fuoco avevano respinto l’offerta di un incremento medio degli stipendi del 5%, quindi ben al di sotto dell’inflazione attuale (10,4%). Meno di due settimane fa, dopo una serie di contatti infruttuosi, i vigili del fuoco avevano rivolto una sorta di ultimatum al governo Tory di Rishi Sunak e alle “controparti aziendali”, chiedendo loro di mettere sul tavolo una proposta aggiornata di miglioramento salariale “entro 10 giorni”, pena lo sciopero. Oggi sono falliti anche i colloqui tra governi e sindacati di categoria per scongiurare lo sciopero degli insegnanti.