La carenza organica è stimata essere pari al 40%, problema che le chiusure - oppure le aperture su richiesta come quelle intermittenti - evidenziano. Eppure gli addetti ci sono: si tratta di chi aspetta di essere contrattualizzato dopo aver superato il bando ad hoc di due anni fa
“Molti musei e siti archeologici non possono garantire la totale apertura della struttura a causa della mancanza di personale, mentre il nostro ministro sta visitando molti di essi. Si sarà accorto della carenza del personale”. Il post pubblicato sulla propria pagina, alla metà di gennaio, dal Comitato Idonei Addetti alla Fruizione, Accoglienza e Vigilanza dei Luoghi della Cultura, nato a dicembre 2022, cercava di ribadire un problema. Anzi un duplice problema. Che si trascina da anni. La storia è quella di un concorso del 2019, previsto per il 2020, ma svolto nel 2021. La graduatoria con i vincitori e gli idonei? Pubblicata a luglio 2022. Ad agosto assegnate le sedi di servizio ai vincitori. Per gli idonei inizia l’attesa. “La valorizzazione non è solo propaganda! La valorizzazione è conoscenza e fruizione, ma senza personale, c’è poco da conoscere, fruire e valorizzare!”, hanno scritto in un comunicato Alessia Arena, Alessio Mastropietro, Laura Caraccio, Giovanni Mautone in rappresentanza degli idonei. Che hanno anche promosso una petizione al ministro Sangiuliano per lo scorrimento di tutta la graduatoria del concorso.
La storia degli idonei è “lunga” e “difficile”. Ad agosto 2019 l’allora Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo bandisce un concorso per “1.052 unità di personale non dirigenziale, a tempo indeterminato, di assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza per la copertura di posti presso gli uffici del ministero ubicati nelle seguenti Regioni. 30 in Abruzzo; 18 in Basilicata; 64 in Calabria, 200 in Campania; 51 in Emilia Romagna, 7 in Friuli Venezia Giulia; 15 nelle Marche; 14 in Molise; 57 in Piemonte; 36 in Puglia; 14 in Sardegna e 2 in Sicilia”. In Gazzetta Ufficiale tutti i particolari sulla tipologia di selezione, sui requisiti di ammissione, sulla presentazione delle domande e sulle prove ed esami. Si tratta di una selezione inserita nel programma di riqualificazione della pubblica amministrazione gestito dal centro studi FormezPA. E’ sufficiente, tra l’altro, “essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado”. Gli iscritti sono circa 209mila. Anche se alla prova preselettiva si presentano in circa 53mila. Alla prova scritta prevista a marzo 2020, ma posticipata a luglio dell’anno successivo, sono ammessi in circa 8mila. All’orale di febbraio 2022 sono 3236. Finalmente, a luglio ecco la graduatoria finale di merito. Sono 2773 gli idonei. Dei quali 1052 vincitori e 1721 idonei non vincitori. Per i primi c’è la scelta tra le sedi disponibili. Per gli altri, la speranza che la graduatoria “scorra”. D’altra parte è documentato che il personale che consente l’apertura dei luoghi della cultura in molti casi manca. La carenza organica è stimata essere pari al 40%. Problema che le chiusure, oppure le aperture su richiesta come quelle intermittenti, evidenziano. Da quasi un decennio, ma con un progressivo acuirsi della criticità negli ultimi anni. In una nota del dicembre 2020 il Consiglio Superiore dei Beni Culturali rilevava in materia di personale che “la prima criticità, che richiede interventi urgentissimi e non più procrastinabili, riguarda la carenza delle risorse umane”.
Soffermandosi solo sui casi più eclatanti, nel 2022, a gennaio è accaduto all’area archeologica di Sibari, a giugno al Museo Archeologico Nazionale di Spoleto e al Museo Nazionale Archeologico della Val Camonica, a luglio al Museo Nazionale Archeologico di Taranto, ad ottobre alla Galleria degli Uffizi. Non va meglio in molti Archivi e Biblioteche, Gallerie e Palazzi storici. E finora la speranza degli idonei sia stata pressocché delusa. Nonostante tutti i numeri diano loro ragione. Già perché dei 1052 vincitori, 176 hanno rinunciato. Insomma ad aver occupato i posti disponibili sono soltanto 876. Nonostante il DPCM di luglio 2022, varato dal Governo Draghi, abbia autorizzato tra le diverse assunzioni non solo al ministero della Cultura, la presa di servizio di ulteriori 400 lavoratori. Speranza delusa ancora per molti degli idonei, anche se per 576 di loro il Mic proprio in questi giorni ha inviato al Formez la lista delle sedi disponibili. Tanto più in considerazione del fatto che perché questo primo scorrimento sia concluso con la presa di servizio sono previsti diversi passaggi burocratici, con relativo rischio di nuovo stallo. “Che questo sia l’inizio del percorso del nostro unico traguardo: scorrimentototaleafav”, hanno scritto su facebook gli idonei. Che sperano, “combattendo”.