È mistero attorno alla morte di una dogsitter a sud di Londra. Ancora non è del tutto chiara la causa della morte di Natasha Johnston, una 28enne esperta nel portare a passeggio cani, che secondo quanto riportano i giornali inglesi sarebbe stata sbranata dagli stessi cani che portava a passeggio nei boschetti di Gravelly Hill, vicino Caterham. La vittima aveva con sé, e non era la prima volta, otto cani, nessuno di questi di razza vietata o ritenuta pericolosa dalla legge. Sette di questi cani sono di piccola taglia – sono stati identificati ad esempio due bassotti – mentre l’unico cane di grossa taglia risulta essere un Leonberger, una razza incrociata tra Terranova e San Bernardo. Nello specifico il Leonberger che ha 12 anni, cioè parecchio avanti con l’età, cinque anni fa è stato protagonista di una puntata del programma Puppies and us della BBC. Puntata che secondo i tabloid dimostrerebbe l’aggressività di quel cane, ma che secondo quanto si ritrova in rete mostra il Leonberger rubare e distruggere oggetti di casa e fare la pipì sul tappeto come migliaia di cani al mondo. La polizia ha prima avuto difficoltà a rintracciare tutti i cani che stava portando a spasso la Johnston, in quanto l’area boschiva dove passeggiano i dogsitter e i singoli proprietari di cani di Gravelly Hill è molto vasta e fitta di vegetazione.
Successivamente gli otto cani sono stati sequestrati e depositati in canili privati, ma non è stata avanzata alcuna accusa contro alcun proprietario in quanto la dinamica dell’incidente sarà complicata da chiarire per le autorità. Molti esperti del settore segnalano che avere a guinzaglio otto cani (seppur piccini) sia stato un errore della Johnston, in quanto basterebbe che uno di questi attraversasse un momento di ira sarebbe difficile da gestire senza coinvolgere la reazione degli altri. Tendenzialmente, spiegano vari esperti del settore, il numero di cani da portare a passeggio contemporaneamente dovrebbe variare tra 4 e 6. Infine, una passante con cane a passeggio sarebbe stata morsa da uno dei cani che aveva a guinzaglio la Johnston. Un morso alla mano curato in ospedale, secondo quanto riporta il DailyMail, con disinfettante e garza. Difficile comunque ora per gli inquirenti stabilire appartenenza dei morsi ricevuti dalla donna, soprattutto quale quello o quelli mortali, per incriminare uno dei cani, quindi il suo padrone, che aveva con sé, in quanto non si tratta di uno di quei tragici casi in cui una persona viene aggredita da un cane o da più cani presenti in un giardino di casa protetto da cancelli o reti. Improbabile, ma nemmeno plausibile, come segnalano diversi siti britannici che la donna possa essere stata aggredita da qualche altro animale selvatico, o anche da un altro cane di grosse dimensioni, presente in quel momento nella zona, spazio naturale aperto e piuttosto selvaggio punteggiato soltanto qua e là da singole abitazioni private.