Chi è iscritto al Movimento 5 stelle potrà esprimersi sulla piattaforma Skyvote il prossimo primo febbraio. Vito Crimi all'Adnkronos parla delle novità principali: "Spariscono i riferimenti alla piattaforma Rousseau. I poteri di Conte? Non cambia nulla"
Gli iscritti al Movimento 5 stelle al voto sul nuovo codice etico. Il primo febbraio dalle 10 alle 22 si apre la votazione sulla piattaforma Skyvote e gli utenti potranno dire la loro sulle modifiche al testo che detta le regole comportamentali ed etiche che iscritti, candidati e portavoce eletti devono rispettare. Il provvedimento ha già ricevuto il parere favorevole del Comitato di Garanzia.
Tra le novità, come si vede sul Blog del Movimento 5 stelle che mette a confronto le due versioni, scompare la penale da 100mila euro a carico di chi viene espulso, abbandona il gruppo o si iscrive ad altro gruppo parlamentare, e per dimissioni anticipate dalla carica in assenza di gravi motivi. “Nessuna novità”, si è affrettato a spiegare il responsabile delle piattaforme informatiche M5s Vito Crimi, interpellato dall’agenzia Adnkronos, “è un aspetto su cui aveva già obiettato la commissione per la trasparenza dei partiti che non la riteneva una previsione compatibile con le norme, tanto che nello statuto nuovo non c’è, e il codice etico non fa che adeguarsi a questo”.
Un altro passaggio che viene toccato è quello sui fondi ricevuti dagli eletti. Si specifica infatti, che la rinuncia all’assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi diventa un obbligo a destinare parte dell’assegno “nella misura da determinarsi” e “alle finalità indicate” nel regolamento sul trattamento economico. Anche qui, sostiene Crimi, “nessuna novità, già nel 2018 il regolamento approvato dal comitato di garanzia e utilizzato in questi 5 anni prevedeva non la rinuncia totale ma che il parlamentare trattenesse una parte, commisurata al periodo elettivo, e che l’altra parte venisse destinata alla collettività. Il codice etico aggiornato lascia al comitato di garanzia la facoltà di stabilire le percentuali e a chi destinare quanto e per quali finalità. Questo viene stabilito ad ogni legislatura, al momento non è stato ancora stabilito ma siamo nei tempi“.
Nel nuovo codice etico, scompaiono poi tutti i riferimenti alla piattaforma Rousseau. E questa, ha dichiarato Crimi sempre all’Adnkronos, è “una novità importante. Prima, nel codice etico si faceva riferimento a un versamento mensile alla piattaforma Rousseau, oggi si dice genericamente ‘piattaforma tecnologica’ perché non possiamo fare riferimento, nel codice etico così come nello statuto, a una specifica piattaforma o uno specifico fornitore, perché i fornitori possono cambiare a seconda delle diverse esigenze specifiche”.
Centrale diventa la figura del presidente M5s, quindi in questo caso Giuseppe Conte. Anche se, sempre Crimi, nega che vengano dati più poteri. “È una lettura distorta”, ha detto ancora, “non un solo potere in più al presidente del M5s rispetto a ieri. Semplicemente, quando si parla di ‘comitato direttivo’, si intende l’organo di direzione, l’organo apicale, il rappresentante legale, che prima era il capo politico, poi il comitato direttivo (mai eletto tra l’altro), poi il presidente, ma di fatto sono le stesse facoltà che si sono succedute. Quindi, ogni dicitura ‘comitato direttivo’ è stata sostituita con ‘presidente’. Casomai, viene citato in più il consiglio nazionale che prima non c’era. Non è cambiato assolutamente niente anche perché il codice etico non potrebbe dare poteri in più al presidente non previsti da statuto”. Infine, spunta nel testo anche l’obbligo di attenersi alle decisioni assunte dagli organi. Su questo Crimi ha aggiunto: “A quello che decidono e stabiliscono comitato di garanzia, consiglio nazionale, assemblea degli iscritti, gli eletti si devono attenere, naturalmente per le decisioni che possono prendere da statuto”.