Sarà un 2023 di cambiamenti per Netflix e di conseguenza per milioni di abbonati. Il primo trimestre dell’anno potrebbe vedere la fine dell’era della password condivisa. Una mossa di cui si parla già da tempo e che tenta di arginare l‘emorragia di abbonamenti avvenuta nel 2022, dovuta anche alla concorrenza di altre piattaforme. Una lettera indirizzata agli azionisti datata 19 gennaio, come riporta il Corriere della Sera, recita: “Prevediamo di implementare la condivisione a pagamento (delle password tra persone che vivono in luoghi diversi, ndr) in modo più ampio. Ad oggi, la diffusa condivisione degli account (più di 100 milioni) compromette la nostra capacità a lungo termine di investire e migliorare Netflix, nonché di costruire i nostri affari”.
Una data ufficiale per il blocco degli account condivisi ancora non c’è, ma si pensa potrebbe cadere nel mese di marzo. Al momento Netflix ha portato avanti alcuni test in America Latina. Ad oggi il piano di abbonamento varia a seconda del numero di dispositivi da collegare contemporaneamente, ma non ci sono limiti al numero di dispositivi che si possono associare all’account. Le modifiche che la piattaforma introdurrà, invece, andranno a ridefinire prima di tutto l’interpretazione dell’espressione “nucleo familiare”, che sarà inteso come un gruppo di persone che vivono nella stessa casa. Come riuscirà Netflix a capirlo? Nei test condotti il luogo di connessione è stato individuato tramite l’indirizzo IP: nel momento in cui l’anomalia fosse persistita per due settimane agli utenti sarebbe arrivata una notifica con la proposta di cambiare l’indirizzo predefinito o di pagare una tariffa aggiuntiva in modo da utilizzare l’abbonamento in entrambe le abitazioni. Il valore di queste tariffe aggiuntive si aggira intorno ai 4 euro fino ai 6 euro del piano Premium.