Migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Francia per la seconda giornata di mobilitazione generale contro l’impopolare riforma delle pensioni che vuole aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Secondo il sindacato comunista CGT i manifestanti sono stati 2,8 milioni in tutto il Paese, ma è scontro sui numeri a Parigi: al corteo nella capitale, secondo il sindacato, hanno partecipato 500mila persone, la polizia parla di 87mila manifestanti mentre per Occurrence, un osservatorio indipendente di cui fanno parte vari media francesi, in piazza erano in 55mila. Il corteo è partito da Place d’Italie: l’obiettivo era mobilitare più manifestanti del 19 gennaio, quando – secondo i calcoli – furono fra 1 e 2 milioni in circa 200 città.
Il leader di sinistra, Jean-Luc Melenchon, ha definito la mobilitazione un'”insurrezione dei cittadini”. Si tratta di un test cruciale sia per il governo che per i suoi oppositori: da una parte l’esecutivo si è detto determinato a portare avanti la promessa elettorale di Macron di riformare il sistema pensionistico, dall’altra i parlamentari di sinistra contano su una massiccia partecipazione alle proteste per rafforzare i loro sforzi di bloccare il disegno di legge.