La banca prevede sul 2022 una distribuzione agli azionisti di 5,25 miliardi. Si tratta di una crescita di 1,5 miliardi (+40%) rispetto all’anno precedente, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi e di riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi
I titoli Unicredit sono volati in Borsa dopo la diffusione dei risultati trimestrali diffusi della più importante banca italiana insieme ad Intesa Sanpaolo. La banca guidata da Andrea Orcel ha chiuso il 2022 con profitti per 5,2 miliardi di euro, leggermente sopra le stime degli analisti. Il solo quarto trimestre ha fatto segnare utili per 1,4 miliardi, anche in questo caso meglio delle attese. Per il 2023 Unicredit afferma di attendersi un risultato in linea con quello dello scorso anno. La banca prevede sul 2022 una distribuzione agli azionisti di 5,25 miliardi. Si tratta di in crescita di 1,5 miliardi (+40%) rispetto all’anno precedente, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi e di riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi, soggette alle debite approvazioni. UniCredit intende eseguire il riacquisto di azioni proprie in due tranche. La prima pari a circa 2,34 miliardi di euro, da avviare immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’assemblea ordinaria degli azionisti calendarizzata per il 31 marzo 2023. La seconda, pari circa a 1 miliardo, è attesa durante la seconda meta del 2023 successivamente al completamento della prima tranche.
“UniCredit ha conseguito una serie di risultati finanziari eccezionali che dimostrano i progressi significativi nel percorso di trasformazione industriale e la capacità di ottenere performance eccellenti in tutto il ciclo”, sottolinea l’amministratore delegato Orcel indicando che quello del 2022 “è il nostro miglior risultato in oltre un decennio”. “Siamo fermamente concentrati sull’esecuzione di UniCredit Unlocked e guardiamo al futuro con fiducia” aggiunge il manager. Sul mercato “siamo ancora sottovalutati” negli “ultimi 8 trimestri abbiamo battuto il consenso del 30% ogni volta, il che vuol dire che il mercato non ha aggiustato il nostro prezzo”, precisa Orcel. Sulla distribuzione agli azionisti “sono fiducioso dell’autorizzazione” da parte della Bce, ha commentato l’amministratore delegato della banca. Il manager infine accantona per il momento l’ipotesi di acquisizione di Mps pur non chiudendo definitivamente la porta: “Se un futuro molto lontano ci saranno le condizioni vedremo. Oggi non è cosi”.