Dopo 11 anni al vertice del Gruppo operativo mobile che gestisce i detenuti al carcere duro, va in pensione il generale che ha guidato in Gom in situazioni delicatissime. Al suo posto l'ex vertice del Nucleo Investigativo Centrale (Nic) del Corpo di polizia penitenziaria
Cambio della guardia al vertice del Gruppo Operativo Mobile della Polizia penitenziaria: Augusto Zaccariello prende il posto del generale Mauro D’Amico, che da oggi va in pensione. Mentre la questione di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame al 41-bis, sta scatendando numero polemiche politiche, avviene dunque un passaggio di consegne importante visto che gli agenti del Gom gestiscono i detenuti al regime speciale dell’ordinamento penitenziario. Sono gli uomini ai quali è in pratica affidata la gestione dei detenuti al carcere duro. A confermare la nomina è stato il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo.
Il generale di brigata D’Amico ha guidato il Gom per 11 anni, diventando un simbolo della gestione dei detenuti più pericolosi: ha affrontato con fermezza e professionalità delicate situazioni, come quella relativa alle malattie di Totò Riina e Bernardo Provenzano, ma anche il momento critico dell’epidemia Covid, quando vari mafiosi furono scarcerati per decisione dei giudici di Sorveglianza. Il capo del Dap, Russo, ha parlato di “modello D’Amico“, durante la cerimonia del passaggio di consegne alla Scuola del Personale Penitenziario “Giovanni Falcone”, a Roma. “Ha rappresentato per l’autorità giudiziaria, per l’autorità amministrativa, per le istituzioni del nostro Paese un punto di riferimento imprescindibile. Un servitore dello Stato che in silenzio e discrezione ha saputo fare sempre il suo lavoro a livelli di eccellenza”, ha detto il capo del Dap, ricordando che D’Amico “ha saputo governare i suoi uomini quotidianamente in uno dei più delicati compiti della nostra Amministrazione”. “Ringraziamo sentitamente Mauro d’Amico per la sapiente e meritoria opera che ha condotto per lungo tempo, anche in anni in cui più che in altri si è registrata penuria di risorse umane, economiche e materiali”, scrive Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
Al posto del generale D’Amico arriva Zaccariello, primo dirigente, che guida anche l’Istituto d’Istruzione di Parma e, sino a ieri, ha guidato il Nucleo Investigativo Centrale (Nic) del Corpo di polizia penitenziaria. Incarico quest’ultimo che lascia Ezio Giacalone, Comandante della Scuola Superiore dell’Esecuzione Penale Piersanti Mattarella di Roma. “In un frangente in cui, per noti fatti di cronaca, è particolarmente alta l’attenzione al 41-bis – osserva il segretario Uilpa -, la nomina di un valido dirigente, di lunghissima esperienza e di universalmente riconosciuta professionalità, peraltro già destinatario di promozioni straordinarie per meriti di servizio, è garanzia di efficacia e di equilibrio e certamente potrà contribuire in maniera decisiva al conseguimento degli obiettivi dello speciale regime penitenziario affidato alle donne e agli uomini del Gruppo Operativo Mobile nel supremo interesse della collettività. Pensiamo sia l’uomo giusto al posto giusto”.