Una nuova bagarre, sempre sullo stesso punto, con le opposizioni che si scatenano contro il presidente del Senato Ignazio La Russa per il suo immobilismo e alla fine abbandonano l’Aula di Palazzo Madama. Il “Donzelli 2” va in scena in coda all’informativa urgente del ministro della Giustizia Carlo Nordio, chiamato a rispondere sul caso Alfredo Cospito e anche sulle frasi del numero 2 di Fdi Donzelli alla Camera. I panni del coordinatore di Fratelli d’Italia questa volta gli veste Alberto Balboni in una vera e propria riedizione delle accuse al Pd.
“Le affermazioni di Donzelli sul legame tra mafia e terrorismo di cui Cospito è esponente sono evidenti a qualsiasi persona di buon senso. Qualcuno ha dubbi che la mafia si insinuasse in una breccia che voi avete contribuito ad aprire? Andando in carcere avete aperto una voragine alla mafia”, sono state le parole pronunciate da Balboni rivolgendosi ai banchi dell’opposizione. Non solo: “Perché applaudiva il Pd in Aula quando Scarpinato (ex procuratore generale di Palermo eletto al Senato con il Movimento 5 stelle ndr), diceva a Meloni durante il dibattito (lo scorso 27 ottobre ndr) che il presidente del Consiglio aveva tra i partiti che la sostenevano un partito il cui leader aveva avuto legami anni ed anni con la mafia? Perché nessuno si è scandalizzato in questo caso? O ci scandalizziamo solo a fasi alterne?. Quando si accusa la destra è tutto legittimo. Quando la destra risponde a tono, non è più legittimo”. Provocazioni e paragoni che hanno scatenato la bagarre dagli scranni delle opposizioni.
Sulla presidenza sono subito piovute le richieste di censurare gli attacchi del senatore al centrosinistra, ma La Russa ha rivendicato la possibilità di tutti di intervenire. Da Enrico Borghi a Graziano Delrio, dai banchi del Pd in molti si sono alzati e hanno urlato. Delrio ha anche sbattuto un fascicolo che aveva in mano contro il banco ripetendo che i dem non accettavano questa accusa e che l’intervento andava censurato.
Di fronte alla replica di La Russa che ha evidenziato come altri interventi fossero stati duri e che il suo dovere era comunque di garantire la possibilità di intervento per tutti, è arrivata la reazione di Pd, Alleanza Verdi Sinistra e M5s: tutti gli esponenti si sono alzati e hanno abbandonato i lavori. Ai loro posti sono invece rimasti i senatori di Azione-Italia Viva. Anzi, nel passaggio in cui Balboni ha attaccato il senatore M5s Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo, sono arrivati gli applausi di Matteo Renzi.
“Siamo usciti dall’aula di fronte all’enormità delle parole pronunciate dal senatore Balboni che ha avuto il coraggio di dire che ‘il Pd ha aperto una voragine alla Mafia’. Tutto questo senza una parola di censura da parte del presidente La Russa. Inaccettabile. La Meloni si scusi. Ora basta”, ha attaccato la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi. “Donzelli ha ieri fatto una cosa gravissima. Ma Balboni ha detto oggi una cosa ancora più grave: che noi andando a trovare i detenuti in carcere apriamo una voragine alla mafia. In questa frase c’è tutta la cultura politica di questa destra”, la replica di Delrio. “Ed è inaudito – ha continuato – che il presidente del Senato abbia permesso a Balboni di dire una cosa del genere, considerandola una affermazione normale, e non lo abbia censurato”.
“È stato doloroso uscire dall’Aula per l’incapacità del presidente La Russa a svolgere la sua funzione con imparzialità. A fronte degli insulti diretti che il senatore Balboni ha rivolto ad altri senatori e senatrici, non ha sentito il dovere di intervenire – sottolinea il senatore Michele Fina – Per dare la misura, a me è capitato di essere richiamato in Aula dallo stesso La Russa per aver detto che Tolkien è stato strumentalizzato dalla destra”.