Politica

Danno erariale da 760mila euro a Grugliasco: amministratori a giudizio ma nessuno ne parla

Amministratori e dirigenti pubblici, 21 in tutto, di un comune di dimensioni medio-piccole, poco meno di 40mila abitanti circa, ricevono un atto di citazione dalla Procura della Corte dei Conti della loro Regione, che li rinvia a giudizio per ottenere il risarcimento in solido di un danno erariale che hanno generato con “colpa grave” pari a 763mila euro, poco più di 20 euro per ogni cittadino. Per il sindaco e alcuni assessori la richiesta sfiora i 90mila euro ciascuno, a scendere quelle degli altri (la tabella completa alla pag. 76 dell’Atto).

E’ o non è una notizia? Secondo me lo è, ma secondo le cronache locali e nazionali dei quotidiani no. Infatti nessuno l’ha data tranne un giornale on line, che ha anche pubblicato l’atto di citazione da cui sono tratti tutti i virgolettati del post. Per il resto la stampa sembra aver voltato la testa dall’altra parte, editori e giornalisti, anche quelli che spiegano che la libertà della stampa è garanzia di democrazia e che, per questo, lo stato deve sostenere l’editoria con risorse pubbliche.

Tutto origina da una ispezione del Servizio Ispettivo di Finanza Pubblica (S.I.Fi.P.), del ministero dell’Economia, istituito nel lontano 1939 col varo dell’Ordinamento generale della Ragioneria dello Stato, poi perfezionato e modificato da ultimo nel 2002. I suoi ispettori si piazzano negli uffici del Comune ed esaminano la contabilità e gli atti amministrativi a supporto della stessa. Nel Comune in questione sono arrivati l’8 gennaio 2020 e se ne sono andati il 7 febbraio dello stesso anno, un mese di passione per gli uffici e certamente anche per gli ispettori, che hanno rivoltato la contabilità e l’amministrazione come un calzino. Hanno controllato soprattutto la spesa per il personale, comprese le mobilità e il reclutamento, adempimenti in materia di contrattazione collettiva e trattamento accessorio. Poi hanno verificato gli indicatori di bilancio e le modalità di attuazione delle misure previste per l’anticorruzione e la trasparenza. A seguire il conferimento di incarichi per rapporti di collaborazione e le modalità per affidamento di incarichi di consulenza. Infine hanno messo sotto la lente di ingrandimento le incompatibilità, il cumulo di impieghi, la gestione delle società partecipate, gli acquisti e i tempi di pagamento dei fornitori.

I loro rilievi sono diventati una corposa relazione che il 31 marzo 2020 gli ispettori romani mandano alla Procura della Corte dei Conti e da questa alla Procura Regionale, dove arriva il 29 giugno 2020. Possiamo far cominciare da qui l’inizio delle danze, anche se in verità il Mef aveva già segnalato al comune “molteplici irregolarità e carenze”, chiamandolo a porre rimedio oppure a controdedurre esponendo le sue buone ragioni e producendo gli atti a supporto. Inizia un contraddittorio che produce qualche risultato, tanto che la Ragioneria Generale dello Stato il 1 febbraio 2021 comunica al Comune che alcune criticità evidenziate sono superate.

Rimanevano in piedi le più gravi: irregolarità gravi nel trattamento della dirigenza, pagata oltre ogni possibilità di legge e senza applicare i criteri di merito previsti dal contratti nazionali; irregolarità nel conferimento di incarichi di staff, con procedure non trasparenti e pubbliche; lo stesso nel conferimento di incarichi di consulenza, con qualche pregiudizio in attività sensibili per l’amministrazione comunale, come ad esempio la stima del valore di quote di partecipazione a società. Così alla Corte dei Conti del Piemonte non resta altro che trasmettere gli atti alla Guardia di Finanza – è il 4 febbraio 2021 – per “accertare lo svolgimento dei fatti e la presenza di eventuali illeciti produttivi di danno erariale, con la relativa quantificazione, emergenti dalla suddetta verifica amministrativo-contabile e ad individuare i presunti responsabili delle condotte produttive di danno”. La GdF fa il suo lavoro e il 28 luglio 2021 consegna le proprie conclusioni e i documenti acquisiti in Comune. Si parla di “comportamenti gravemente colposi” che hanno generato danni considerevoli al Comune a opera di amministratori e dirigenti comunali. Nell’atto di citazione la tabella quantifica il danno in 712mila euro (763mila con gli interessi maturati) e lo ripartisce fra 21 dirigenti e amministratori. Al sindaco, al segretario generale e agli assessori al personale e finanze la richiesta più alta: 90mila euro circa ciascuno, salvo rideterminazione al rialzo in sede di accertamenti successivi. A seguire gli altri coinvolti con importi minori, ma in solido fra loro (come per le spese condominiali).

Uno degli assessori coinvolti è diventato sindaco, eletto nell’estate scorsa, alcuni ricoprono incarichi pubblici nell’amministrazione, altri ne sono oramai fuori, ma è evidente che questo disastro è il prodotto di una politica gravemente malata che ha cercato di acquisire non già la lealtà dei dirigenti, ma la loro fedeltà all’amministratore di turno, inventandosi meccanismi per pagarli oltre il possibile, con la partecipazione attiva del segretario comunale che ha officiato la cerimonia.

Lasciamo ora la magistratura contabile prima e quella ordinaria poi al loro lavoro: è più interessante chiedersi se sono così tanti i Comuni in Italia a presentare un quadro simile da non fare neanche più notizia. Credo di no, comunque io nel Comune in questione ci vivo da 41 anni, ci lavoro da 44, ci abitano i miei figli e le loro famiglie. Che la situazione politica fosse drammatica era noto e che la legalità e la buona amministrazione fossero oramai una chimera l’abbiamo segnalato in tutte le maniere. Per il vasto mondo della sinistra bastava il bollino che il sindaco ha esibito in questi anni: presidente nazionale di Avviso Pubblico, quale migliore pedigree?

La città si chiama Grugliasco, trent’anni fa era sulle prima pagine come la “Stalingrado dell’Ovest” il cui ceto politico di sinistra era stato travolto dalla Tangentopoli locale. Poi la rinascita, oggi questo. Naturalmente il segretario comunale è sempre al suo posto, appena confermato dal neosindaco. Che invece di spiegare e chiedere scusa, si permette anche di dileggiare i consiglieri di opposizione irridendo le loro richieste di fare chiarezza.

*** Nota di trasparenza: l’autore di questo blog è stato sindaco della città di Grugliasco dal 1994 al 2002 e si è candidato anche alle ultime Comunali ***