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“Ho un tumore delle dimensioni di un pallone, mi restano 5 anni di vita”: tiktoker raccoglie 37mila dollari di donazioni. Ma è tutta una truffa e viene arrestata

Facendo appello alla sensibilità comune Madison Marie Russo, 19enne di Bettendorf (Iowa), raccontava in dei video-appelli su Tik Tok la sua sofferenza per una neoplasia al pancreas in stadio avanzato. Ma era tutta una truffa e aveva allestito una finta stanza d’ospedale in casa

di Gabriele Scorsonelli

“Ho un tumore delle dimensioni di un pallone da calcio nella parte bassa della schiena che mi avvolge la colonna vertebrale. Mi restano cinque anni di vita”. È facendo appello alla sensibilità comune che Madison Marie Russo, 19enne di Bettendorf (Iowa), raccontava in dei video-appelli su TikTok la sua sofferenza per una neoplasia al pancreas in stadio avanzato, diagnosticata a febbraio 2022. Una lotta che documentava mostrandosi tra le attrezzature mediche di un ospedale e per la quale aveva raccolto 37mila dollari di donazioni in rete. Spesso, però, l’apparenza inganna (e non dovrebbe su temi così delicati!) e la ragazza è stata arrestata per aver organizzato un’enorme truffa. Niente tumore, dunque. Solo lucro.

A smascherarla sono stati alcuni medici che, dopo aver visto le clip caricate sui social – nelle quali Russo fingeva di sottoporsi a chemioterapia – l’hanno denunciata alla polizia. Troppi particolari “fuori posto” e soprattutto rischiosi. Osservate con attenzione le foto della 19enne, gli esperti hanno sottolineato come le attrezzature posizionate sul suo corpo avessero “terribili imprecisioni addirittura pericolose per la salute, se non per la vita”. E probabilmente, se non fosse stato per l’occhio allenato di alcuni professionisti, la messinscena sarebbe continuata per un po’. La ragazza, infatti, aveva trasformato il suo appartamento in una finta stanza d’ospedale: tra le prove incriminanti, trovate dalle forze dell’ordine, un’asta porta-flebo con una pompa di alimentazione piena di batuffoli di cotone, oltre che diverse foto di malati di cancro, pubblicate sui social network come testimonianza della malattia.

Una storia che aveva toccato il cuore di molti. Russo aveva raccolto, infatti, donazioni da 493 enti tra pubblici e privati: aziende, fondazioni oncologiche nazionali e locali, distretti scolastici, università e cittadini. Era stata intervistata, inoltre, da un giornale locale sulla sua battaglia contro il cancro ed era stata ospite a diversi eventi per parlare della malattia. Tutta un’enorme finzione. La polizia ha poi scoperto che, in realtà, viveva tranquillamente: aveva anche un lavoro part-time e giocava a golf. Le cartelle cliniche prelevate da Genesis, Trinity e Stead Family Children’s Hospital di Iowa hanno dimostrato, infatti, che la ragazza non fosse mai stata curata per tumore.

La sua abitazione è stata perquisita e sono stati sequestrati l’auto, un sacchetto con forniture mediche, documenti bancari, l’asta porta-flebo con la pompa di alimentazione riempita di batuffoli di cotone, una parrucca per camuffarsi e pillole per la nausea. Mentre le indagini sulla truffa proseguono, Russo è stata accusata di furto di primo grado e arrestata. Dopo il pagamento di una cauzione di 10mila dollari in contanti, poi, è stata rilasciata dalla prigione della contea di Scott: sarà chiamata in giudizio il 2 marzo e, se giudicata colpevole, rischia fino a dieci anni di carcere.

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