Il 18enne è morto dopo essere stato raggiunto da un proiettile mentre lunedì era nel centro storico. Ma probabilmente non era lui l'obiettivo. Che la tensione fosse alta in città lo sapevano tutti, specie dopo l'ultimo weekend. Ma che si potesse arrivare a sparare non lo immaginava proprio nessuno
Alatri, provincia di Frosinone. È lunedì 30 gennaio. Sono circa le 20 in Largo Cittadini, nel centro del comune. Sulla scalinata ci sono alcuni ragazzi, che di solito si trovano lì ogni sera. A poche decine di metri c’è un parcheggio. E lì si ferma uno scooter: una delle due persone, a volto coperto, estrae la pistola e mira a quella scalinata premendo il grilletto due volte. Un proiettile sparato dalla distanza di 25 metri che colpisce direttamente, alla testa, uno dei ragazzi che si trova sulla scalinata. È Thomas Bricca, 18 anni, che finirà in ospedale in condizioni disperate, per poi essere dichiarato morto due giorni dopo. Ad Alatri, piccolo centro del frusinate sconvolto già sei anni fa dalla morte del 20enne Emanuele Morganti – ucciso a calci e pugni da un branco di bulli a qualche centinaio di metri da dove è avvenuto l’agguato a Thomas – è caccia all’uomo per rintracciare gli autori dell’agguato che ha fatto ripiombare la città nell’incubo della violenza. “Gli investigatori hanno interrogato i testimoni e sono ora al lavoro sulle immagini delle telecamere che hanno immortalato lo scooter sul quale viaggiavano i due killer. La pista maggiormente battuta è quella di un regolamento di conti dopo gli scontri dei giorni passati, ma non è escluso lo scambio di persona, che Thomas cioè non fosse il vero obiettivo, come raccontano più voci in paese, e come ha ipotizzato anche il procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero: “Chi ha sparato difficilmente puntava a ucciderlo”. “Evidentemente si trovava con persone identificate come rivali dagli sparatori, poi che ne facesse parte o meno lo stiamo verificando”.
Che la tensione fosse alta in città lo sapevano un po’ tutti dopo le due maxirisse scoppiate nel weekend, che avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. La prima era avvenuta sabato, nei pressi di Piazza Santa Maria, la seconda domenica, lungo il corso principale. Testimoni hanno riferito di “vetri rotti, urla, minacce e colpi” e motivo per cui il sindaco Maurizio Cianfrocca aveva chiesto ai carabinieri maggiori controlli “al fine di assicurare l’incolumità e la serenità della cittadinanza intera, che ha pieno diritto di vivere la città in piena sicurezza”. Ma che si potesse arrivare a sparare non lo immaginava proprio nessuno. Alatri nel 2017 fu teatro di un tragico fatto di cronaca in cui perse la vita Emanuele Morganti, ucciso a calci e pugni da un branco di bulli. Emanuele, 21 anni, si trovava in un bar con la fidanzata quando scoppiò una lite con alcuni giovani che avevano rivolto apprezzamenti alla ragazza. Scattò l’aggressione e il buttafuori accompagnò tutto fuori dal locale dove il ragazzo fu circondato e massacrato.