La vittima è stata colpita mentre era con un gruppo di amici. Gli investigatori dell'Arma, impegnati nelle indagini, avevano una rosa di sospettati
Due fratelli si sono presentati al comando dei carabinieri di Frosinone che indagano sull’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne morto dopo essere stato colpito ad Alatri da due persone in sella a uno scooter. Secondo quanto anticipato da La Repubblica le due persone avrebbero detto: “Sappiamo che ci state cercando”. I due sono sotto interrogatorio. Nessuno si sarebbe comunque costituito, ma non si esclude possa trattarsi degli autori dell’agguato mortale. Il ragazzo colpito è stato dichiarato morto oggi dopo oltre 40 ore di agonia: era stato ricoverato in condizioni disperate al San Camillo di Roma. Il proiettile che lunedì sera lo ha colpito in testa gli è stato fatale. La vittima è stata colpita mentre era con un gruppo di amici. Gli investigatori dell’Arma, impegnati nelle indagini, avevano una rosa di sospettati. Non era escluso anche il coinvolgimento di un esponente di un clan nomade che gravita tra Roma e la Ciociaria. Quel che è certo è che in sella motorino fossero in due, ma ad essere indagati potrebbero essere più persone, che probabilmente hanno partecipato o contribuito ad organizzare l’assalto. L’arma usata, secondo gli investigatori, sarebbe un revolver o una pistola semiautomatica, armi compatibili con l’assenza di bossoli a terra.
Secondo le prime ricostruzioni, quello che è accaduto lunedì sera sarebbe stato il tragico epilogo di un weekend di violenza tra le stradine del centro di Alatri. Due giorni di scontri che lo stesso sindaco, Maurizio Cianfrocca, aveva segnalato alle forze dell’ordine chiedendo un intervento per calmare gli animi. “L’ultima segnalazione – spiega il primo cittadino – l’avevo mandata proprio lunedì mattina”. Il sabato precedente, infatti, una prima lite aveva scosso i residenti di Alatri proprio nel cuore del paese, a due passi dalla centralissima piazza Santa Maria Maggiore. Due bande si sarebbero affrontate in pieno giorno prima in un vicoletto e poi proprio in piazza, lasciando scioccati tutti i passanti. Il giorno successivo, domenica, la rissa si è spostata pochi metri più lontano, a due passi da un bar. Questa volta, però, sarebbero intervenuti anche degli adulti, che avrebbero esasperato gli animi tanto che uno di loro sarebbe stato spinto oltre la ringhiera che dà sulla circonvallazione rovinando a terra dopo un volo di qualche metro. Lunedì sera la probabile vendetta contro il gruppo presunto responsabile di quanto accaduto, con l’agguato armato in piazza. Non è escluso che su quello scooter ci fosse proprio un parente dell’uomo spinto oltre la ringhiera e un’altra persona ‘assoldata’ per premere il grilletto contro il gruppo rivale.
Gli amici di Thomas continuano a ripetere che il 19enne non poteva essere il bersaglio di un agguato. Un ragazza, oltre a un video in cui compare lei insieme a Thomas sorridente, posta anche un messaggio in cui un utente si scaglia contro i “delinquenti” che continuano a “spacciare droga ai ragazzi”. E, di seguito, lo screenshoot di un messaggio in cui si legge: “Qui non è un fatto di droga, qui è un po’ di tempo che c’è un gruppo di ragazzini che vogliono comandare, nel senso che se gli gira storto ti minacciano. È successo a tantissimi ragazzi di essere stati minacciati da questi vigliacchi e alla fine è successa una tragedia. Hanno sbagliato anche persona, non dovevano prendere lui”. Uno screenshot condiviso da Omar, un altro amico di Thomas.