C’è chi associa la Repubblica Dominicana al profumo di una rosa, quella di Bayahibe. Questo fiore è il simbolo del Paese, e nonostante il nome e il colore rosa, per l’appunto, appartiene alla famiglia dei cactus. Questa pianta è endemica dell’isola e cresce solo nell’omonima località di Bayahibe, situata lungo la costa sud-est, nella provincia di La Altagracia, una delle aree più belle che racchiude tutta l’essenza dei Caraibi: lunghi nastri di sabbia corallina, onde turchesi e trasparenze che lasciano intravedere gli occhi curiosi di qualche granchio, pinne veloci, stelle marine e tutto il bello di un mondo sommerso, ma anche un entroterra verdissimo, dove i roseti si alternato a rigogliose coltivazioni di caffè e canna da zucchero.
Bayahibe è anche il piccolo centro della località, fondato dai pescatori portoricani nel XIX secolo, in cui le atmosfere sono rimaste tali e quali a quelle di un tempo, assonnate e pittoresche. Persino i colori delle case sembrano sfumare nei toni sbiaditi di un lontano passato, conferendo alla cittadina un’aura autentica e molto suggestiva. La vita caribeña si risveglia nel mercato centrale dove la frutta esotica e i ciuffi d’ananas disegnano i profili delle bancarelle ricolme, e nelle sale da ballo, qui impazza il merengue, patrimonio dell’umanità Unesco. Stuzzicano le narici anche i profumi invitanti di qualche pietanza che sfrigola sul fuoco allegro delle braci o di un calderone che borbotta, è quello del sancochos, la zuppa tradizionale a base di carne di maiale, manzo, pesce, tuberi, banane, mais, ahuyama, la zucca dominicana, e abbondante coriandolo.
Lo stesso gusto del buon vivere si incontra nella splendida struttura Hilton La Romana, il resort Turisanda a poca distanza da questo piccolo centro folkloristico, e a soli 16 km dall‘Aeroporto de La Romana. Eccolo il vostro angolo di paradiso, recentemente restaurato in due aree distinte: una dedicata alla sola clientela adulta ed una esclusiva per le famiglie. Chiunque può trovare la propria dimensione, immersi in un’oasi tropicale che affaccia su una candida spiaggia privata, incorniciata da alte e ombrose palme da cocco. Immancabile l’intrattenimento per grandi e piccoli, proposte di tutti i tipi a cominciare dalla buona tavola: a Hilton La Romana la cucina è un vero e proprio spettacolo, con tanto di angolo show cooking. Vi attendono otto ristoranti à la carte: italiano, francese, peruviano, steakhouse e quattro ristoranti nella zona solo adulti, di cui uno caraibico, uno panasiatico, uno mediterraneo e uno specializzato nei piatti a base di pesce; e ancora una pizzeria e un ristorante grill. Il mondo è in tavola ma gli ingredienti sono a km zero.
Non solo coccole e relax: ecco dove andare alla ricerca di avventure
Hilton La Romana è un ottimo punto di partenza per esplorare la provincia di La Altagracia. Bastano pochi chilometri per svelare le bellissime spiagge della località di Bayahibe, come l’animata spiaggia pubblica, Playa Bayahibe, punto di riferimento dei locals, perfetta per immergersi in uno spaccato di vita animato ma allo stesso tempo rilassato, semplicemente “caraibico”. Più turistica e ricercata Playa Dominicus, situata appena più a sud del centro, una dimensione appartata, complici i numerosi resort di lusso che spuntano nel verde. Per ritrovare la pace e il silenzio assoluto, Playa Magallanes è la più defilata e nascosta, ideale per godere degli attimi di pace e un posto in prima fila sul turchese delle onde. Il mare d’incanto è il comune denominatore dove tuffarsi, nuotare, fare snorkeling o diving svelando fondali coloratissimi ad un passo dalla riva.
Oltre al relax da spiaggia, si parte per entusiasmanti escursioni alla scoperta della natura incontaminata, in questa zona dell’isola davvero straordinaria. Qui si estende il Parco Nazionale dell’Est, uno dei più importanti delle Grandi Antille: un’area di 42 mila ettari totali che comprende il territorio dell’isola madre e le isole minori, Saona e Catalina, tra i gioielli più preziosi dei Caraibi. La più vicina a Bayahibe è Saona, una perla considerata tra le più belle di tutti i Caraibi, un tempo abitata dagli indiani Taino, sino al cambio di rotta della storia che determinò il suo destino: nel 1494 la raggiunse Cristoforo Colombo e la battezzò “Bella Savonese”, italico omaggio che con il tempo si trasformò in “Saona”.
Saona è raggiungibile partendo dal porto di Bayahibe. Si attracca al piccolo molo del villaggio di pescatori Mano Juan, unico centro presente sull’isola poiché gelosamente protetta dal 1975 per la preziosa biodiversità degli habitat incontaminati. Spiagge da favola circondano questa manciata di case in legno colorate, e proprio qui si trova la lingua di sabbia più estesa dell’isola, che si immerge in una piscina naturale di acqua cristallina alta poco più di un metro e puntellata da tantissime stelle marine. Per immergersi in acque più profonde, il diving spot più bello di Saona è quello di Parguera: 17 metri di profondità e un numero pressoché infinito di animali e specie marine, alcune molto rare a rischio di estinzione.
Prima di ripartire per l’isola madre, merita una passeggiata nel verde entroterra della piccola isola, scrigno di flora e fauna primordiale. Una giungla rigogliosa dove sbucano tartarughe embricate e lamantini che si orientano verso le mangrovie costiere fiutando la salsedine. Numerosissime anche le specie di uccelli, soprattutto i volatili migratori provenienti da ogni angolo di mondo e che qui evadono, trovando, proprio come noi, un angolo di paradiso.