I sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro (Fratelli d’Italia) e Andrea Ostellari (Lega) saranno posti sotto scorta per le tensioni intorno al caso di Alfredo Cospito. Entrambi infatti sono considerati potenziali obiettivi delle azioni che i movimenti anarchici hanno in programma per sostenere lo sciopero della fame del loro compagno al 41-bis. La decisione ufficiale sarà presa, con ogni probabilità, nella prossima seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Roma, in programma il 10 febbraio: da giovedì, però, ai due esponenti di governo è già stata assegnata una “tutela temporanea” che consente loro di muoversi su un’auto blindata, accompagnati da uomini delle forze dell’ordine. A entrambi sono state fornite indicazioni sui luoghisensibili” da evitare ed è stata raccomandata accortezza nell’apertura di buste. In giornata Ostellari è intervenuto su Radio1 e ha chiuso ancora una volta all’ipotesi di una revoca “governativa” del carcere duro a Cospito: “Non ci sono le condizioni per potere pensare a una modifica del 41bis. Almeno, in questo frangente assolutamente no”. La decisione però spetta al ministro Carlo Nordio, che dovrà rispondere all’istanza della difesa dell’anarchico entro il 12 febbario.

“Abbiamo intenzione di proseguire con un atteggiamento molto chiaro e lineare, innanzitutto cercando di monitorarlo dal punto di vista sanitario. Questo è stato fatto fin dal primo momento”, ha aggiunto Ostellari. Giovedì Cospito è stato visitato nel centro clinico del carcere milanese di Opera dalla presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Giovanna Di Rosa, e dalla giudice Ornella Anedda: a quanto si è saputo, la Sorveglianza sta effettuando d’ufficio un controllo costante delle condizioni di salute del 55enne, che da qualche giorno ha deciso di sospendere anche l’assunzione di integratori e sta assumendo solo acqua e zucchero. Il monitoraggio dei magistrati si basa anche sulle relazioni sanitarie dei medici del penitenziario e sui colloqui con gli stessi professionisti, preoccupati per la possibile insorgenza di patologie cardiache. Ieri, dopo le verifiche della Polizia penitenziaria, gli sono stati restituiti i libri che aveva portato con sè nel trasferimento dal carcere di Sassari.

Cospito non ha voluto sottoporsi alla prevista visita psichiatrica: a chi ha avuto modo di incontrarlo nelle scorse ore – riporta l’Ansa – ripete che non ha “alcuna intenzione” di interrompere la sua forma di protesta. “Non c’entro nulla con la mafia, voglio che venga cancellato il 41-bis per tutti perché è uno strumento che toglie le libertà fondamentali, ho visto mafiosi che sono anziani e malati, persone non più pericolose”, ha detto. E tramite il suo legale Flavio Rossi Albertini ha fatto pervenire al Dap (il dipartimento carceri del ministero della Giustizia) una dichiarazione in cui esprime la volontà che non si proceda ad alimentarlo in modo forzato, nel caso in cui le sue condizioni peggiorassero a tal punto da renderlo incosciente. Da quanto si è saputo, è la prima volta – almeno a Milano – che viene fatta una dichiarazione di questo tipo da parte di un detenuto in sciopero della fame.

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