Il 20% del territorio ucraino in cambio della pace. In estrema sintesi sarebbe questa la proposta che gli Stati Uniti, per mano del capo della Cia William Burns, avrebbero presentato a metà gennaio al presidente russo Vladimir Putin e a Kiev. Entrambe le parti, però, avrebbero rifiutato l’offerta. Il retroscena è stato raccontato dal quotidiano svizzero-tedesco Neue Zürcher Zeitung (NZZ) e poi rilanciato dal magazine Newsweek, che riporta la secca smentita della Casa Bianca. Il vice portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Sean Davitt ha dichiarato al settimanale che la notizia “non è accurata“. Mentre un funzionario della Cia ha replicato che le affermazioni nell’articolo di Nzz secondo cui Burns ha fatto un viaggio segreto a Mosca a gennaio e che c’era una proposta di pace da lui avanzata per conto della Casa Bianca sono “completamente false“. In seguito, ha negato tutto anche Mosca: è “una bufala“, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Il retroscena – Nzz racconta che il capo della Cia a metà gennaio ha presentato a Kiev e Mosca un piano di pace che offriva al Cremlino “circa il 20% del territorio ucraino”. Una fetta di terra che corrisponde all’incirca al Donbass. La circostanza è stata riferita al quotidiano da due politici tedeschi di alto rango, che però hanno parlato in anonimato. La proposta avanzata da Burns per conto dell’amministrazione americana era quindi la seguente: a Kiev “pace in cambio di terra”, a Mosca “terra in cambio di pace”. Entrambi le parti però hanno rifiutato: l’Ucraina “perché non è disposta a dividere il proprio territorio”, la Russia perché si dice certa che “alla lunga vinceranno comunque la guerra”. Parole simili a quelle pronunciate proprio ieri, giovedì 2 febbraio, dal presidente Putin.

L’invio dei carri armati – Sempre secondo la ricostruzione fornita alla Neue Zürcher Zeitung dai due politici tedeschi, solo quando l’Ucraina e la Russia hanno respinto la proposta di pace, l’amministrazione Biden si è impegnata a fornire a Kiev i carri armati Abrams, costringendo di conseguenza anche la Germania a dare il via libera all’invio dei suoi Leopard 2. Per questo, scrive la Nzz, il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarebbe stato sorpreso dall’annuncio degli Stati Uniti sull’invio dei loro tank, trovandosi nella posizione di dover a sua volta autorizzare la consegna dei carri armati tedeschi all’Ucraina.

Le divisioni nell’amministrazione Usa – I politici tedeschi hanno confidato che Biden voleva evitare una guerra prolungata in Ucraina e per questo avrebbe offerto il territorio come parte del piano di pace. Il racconto della Nzz svelerebbe anche un altro particolare dietro alle mosse di Washington. I due politici interpellati in anonimo riferiscono infatti di una divisione all’interno dell’amministrazione Usa. Da un lato ci sarebbero il consigliere Jake Sullivan e il capo della Cia William Burns che spingono per “porre fine rapidamente alla guerra in modo da potersi concentrare sulla Cina“. Della visione opposta sarebbero invece il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin, che invece vorrebbero un “massiccio sostegno militare” a Kiev per evitare che la Russia possa restare impunita per la sua aggressione.

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