I" testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani" fa sapere il Quirinale
C’è chi ha salvato una scolaresca, chi ha fatto da postino di compiti durante la pandemia, chi ha praticato una rianimazione, chi ha aiutato una donna che aveva subito un furto, chi nonostante una malattia invalidante prosegue con coraggio e impegno ogni giorno, chi ha accolto i giovani ucraini in fuga dalla guerra con amicizia e solidarietà e tanti volontari. Il più piccolo di questa “meglio gioventù” non ha ancora 10 anni. Come ogni anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 30 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”. La solidarietà per la pace è il tema prevalente che ha ispirato nel 2022 la scelta dei giovani Alfieri. La selezione tra tanti meritevoli, spiega una nota del Quirinale, “è stata orientata a valorizzare comportamenti e azioni solidali, ora nell’ambito di un’accoglienza a ragazzi ucraini in fuga dalla guerra, ora attraverso altri gesti di amicizia, cooperazione, inclusione affinché le diversità non diventino mai barriere. I testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani“. Il Presidente Mattarella ha inoltre assegnato quattro targhe per azioni collettive che intendono valorizzare la partecipazione attiva e sentita dei giovani, anche al fine di incoraggiare un loro più consapevole protagonismo.
Mario Amatuzio, 21/11/2005, residente a Bojano (Campobasso) – Per l’azione di volontariato svolta in particolar modo in favore di persone anziane durante la fase più acuta della pandemia, e per l’impegno con cui a scuola contribuisce all’inclusione e contrasta il bullismo. Mario si è particolarmente distinto nel periodo del Covid per l’altruismo e l’impegno volontario, consegnando a domicilio cibo e farmaci ad anziani soli, e facendo loro compagnia nel proprio tempo libero. Anche a scuola è stato sempre in prima linea per favorire l’inclusione di coetanei in difficoltà e contrastare il bullismo. A questo fine ha ideato campagne multimediali di sensibilizzazione. La sua azione di solidarietà si è concretizzata anche sul piano personale, offrendo tempo e amicizia a quanti hanno subito episodi di bullismo, con il proposito di farli sentire accolti e recuperare la fiducia in loro stessi.
Viola Bandinu, 5/2/2006, residente a Olbia (Sassari) – Per il maturo impegno con cui partecipa come volontaria a progetti e attività di doposcuola per i ragazzi più giovani. La sua capacità di ascolto e di accoglienza dei più vulnerabili le ha permesso anche di diventare un esempio per altri volontari. Giovane volontaria della Croce Rossa Italiana, Viola ha deciso di impegnarsi con energia e curiosità in numerose attività sociali. Ha partecipato attivamente ai progetti di doposcuola rivolti ai ragazzi più piccoli. Durante la pandemia, nell’ambito dell’iniziativa della Croce Rossa “Il Tempo della gentilezza”, Viola si è occupata della consegna di pacchi alimentari e buoni spesa a quanti si trovavano in condizioni di maggiore vulnerabilità. Grazie a una spiccata capacità di ascolto e alle sue doti comunicative è diventata, in breve tempo e nonostante la giovane età, un punto di riferimento nello stesso team dei volontari.