Il 41 bis non si può toccare in questo momento, perché bisogna ancora sconfiggere mafia e terrorismo“. Sono le parole del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se è possibile aprire una riflessione sul 41 bis in seguito al caso di Alfredo Cospito. “È assolutamente indispensabile continuare ad avere il 41 bis, come strumento di garanzia per la sicurezza dello Stato – ha aggiunto a margine dell’evento elettorale promosso dal partito a una settimana dal voto delle regionali, ‘Forza Italia, Forza di governo’, a Milano.

“Mi pare assurdo che si indichi il capo dello Stato come uno degli obiettivi che sono responsabili del 41 bis o della detenzione di un anarchico condannato per reati di terrorismo”, ha sottolineato il vicepremier parlando dei manifesti affissi dagli anarchici all’Università La Sapienza di Roma, che indicano anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, come uno degli “assassini” di Alfredo Cospito.

“Il 41 bis – ha aggiunto Tajani – serve a impedire che ci siano collegamenti esterni per detenuti che hanno commesso reati gravissimi e possono continuare a dare indicazioni o ordini ai loro sodali”. Il ministro degli esteri ha aggiunto che “ha fatto bene il ministro Nordio” a trasferire Cospito nel carcere di Opera di Milano, “perché noi che siamo garantisti vogliamo, e tutto il governo lo vuole, che sia tutelata la salute di un detenuto – ha concluso -, indipendentemente dai reati gravissimi di cui si è macchiato”.

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