La Cina sta fornendo a Mosca la tecnologia di cui l’esercito russo ha bisogno per la guerra in Ucraina nonostante le sanzioni internazionali e i controlli all’export. Lo riporta il Wall Street Journal sulla base di un’analisi dei dati doganali, dai quali emerge che aziende statali cinesi della difesa stanno spedendo attrezzature per la navigazione, tecnologia e componenti per jet da combattimento a società statali russe sanzionate. Secondo i documenti doganali forniti al Journal da C4ADS, una non profit di Washington specializzata nell’identificazione di minacce alla sicurezza nazionale, la maggior parte delle decine di migliaia di spedizioni “a duplice uso” – con applicazioni sia commerciali che militari – ricevute dalla Russia dopo l’invasione proveniva dalla Cina.

“Funzionari occidentali hanno affermato che la campagna di pressione economica lanciata lo scorso febbraio avrebbe paralizzato la macchina bellica di Mosca”, ricorda il Wsj, “prendendo di mira le esportazioni dual use verso la Russia, inclusi chip per computer, telecamere a infrarossi e apparecchiature radar. Ma documenti doganali e aziendali mostrano che la Russia è ancora in grado di importare quella tecnologia attraverso paesi che non hanno aderito agli sforzi guidati dagli Stati Uniti per isolare Mosca dai mercati globali. Molti dei prodotti soggetti a controllo delle esportazioni arrivano ancora attraverso nazioni come la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, i cui governi sono accusati dai funzionari occidentali di aver violato le sanzioni e i controlli”. Tuttavia “i registri esaminati dal Journal mostrano le società cinesi, sia statali che private, come gli esportatori dominanti di beni a duplice uso che secondo i funzionari statali Usa sono fonte di particolare preoccupazione”.

“L’accusa che la Cina fornisca ‘aiuti’ alla Russia non ha basi fattuali, è puramente speculativa e deliberatamente gonfiata”, ha replicato al Journal Liu Pengyu, portavoce cinese presso l’ambasciata di Washington. I registri però raccontano altro: “La società di difesa statale cinese Poly Technologies il 31 agosto 2022 ha spedito apparecchiature di navigazione alla società di esportazione militare statale russa JSC Rosoboronexport per elicotteri da trasporto militare M-17. All’inizio di quel mese, la società di elettronica cinese Fujian Nanan Baofeng Electronic Co. ha fornito a Rosoboronexport, tramite una società di difesa statale uzbeka, un’antenna telescopica per il veicolo militare RB-531BE, che viene utilizzata per il disturbo delle comunicazioni. Il 24 ottobre, l’azienda aeronautica statale cinese AVIC International Holding Corp. ha spedito ad AO Kret, una sussidiaria del gigante della difesa di proprietà del governo Rostec, pezzi per un valore di 1,2 milioni di dollari per i caccia a reazione Su-35″.

Proprio oggi Pechino ha diffuso una nota che sottolinea come la “fiducia politica reciproca con la Russia” abbia continuato ad approfondirsi dopo che il vice ministro degli Esteri cinese Ma Zhaoxu ha visitato il Paese in settimana incontrando anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Cina, si legge, “è disposta a lavorare con la Russia per attuare la loro partnership strategica e promuovere ulteriori progressi nelle relazioni”. Valutazioni che ricorrono a un anno esatto dalla dichiarazione della “amicizia senza limiti” firmata dai presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin a Pechino nel loro incontro del 4 febbraio 2022.

La nota del ministero degli Esteri cinese è arrivata sulla scia dell’acuirsi della tensione tra Pechino e Washington dopo la rilevazione sui cieli americani del pallone aerostatico cinese: il Pentagono lo ha descritto come un pallone spia mentre la Cina lo ha riconosciuto come suo, precisando però che si trattava di “un dirigibile utilizzato per scopi meteorologici civili e per altri scopi scientifici”. La vicenda ha poi portato al rinvio della visita al Pechino del segretario di Stato americano Antony Blinken che avrebbe dovuto tenersi nel fine settimana e che avrebbe avuto all’ordine del giorno proprio il sostegno cinese alla Russia.

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