La giornalista, che sarà co-conduttrice nella seconda serata del Festival, commenta le recenti polemiche che hanno investito il cantante Rosa Chemical e svela che il compagno Enrico Mentana non la raggiungerà nella città dei fiori: "Conduce quel programma minore che si chiama tg"
“Bisognerebbe che i politici, soprattutto quelli importanti di questo governo, si occupassero magari delle bollette e non dei testi delle canzoni“. Francesca Fagnani commenta in questi termini la preoccupazione espressa di recente dalla deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante a proposito della partecipazione a Sanremo di Rosa Chemical che, a suo dire, contribuirebbe a dare una piega sempre più gender fluid alla kermesse. “Io sono per l’allargamento e mai per la compressione di tutti i diritti; trovo che chiunque voglia portare nelle proprie canzoni il modo di vivere la sua sessualità non dovrebbe spaventare nessuno” prosegue Fagnani.
Intervistata dal Corriere della Sera a pochi giorni dal suo arrivo all’Ariston (la giornalista sarà co-conduttrice nella serata dell’8 febbraio), la “belva” della tv è chiamata a dare un parere anche sul chiacchieratissimo contributo video di Zelensky previsto per la finale del Festival di Sanremo: “Se io e le altre amiche che saliamo sul palco abbiamo l’opportunità di portare un tema che ci è caro e che sicuramente non sarà legato alla leggerezza delle canzoni — per altro non tutte affrontano temi leggeri — perché mai non dovrebbe parlare il leader di un Paese in guerra che noi sosteniamo? Mi sembra una polemica lunare“.
Quanto alla presenza o meno del compagno Enrico Mentana in un momento per lei così importante, la Fagnani anticipa che il giornalista non arriverà nella città dei fiori: “Durante la settimana conduce quel programma minore che si chiama tg […] È giusto che resti a fare il telegiornale”. E a chi si chiedesse chi dei due, nella coppia, ha più ego, risponde: “È lotta continua”.