A due anni dalle accuse di violenze sessuali e cannibalismo l'attore si racconta ad "Air Mail" rivelando come il suo approccio al sesso abbia radici che affondano nel passato
Abusato da un pastore all’età di 13 anni. È la rivelazione che Armie Hammer fa al magazine online Air Mail spiegando come questo episodio abbia influenzato il proprio approccio al sesso. “Mi ha introdotto alla sessualità in un modo che sfuggiva totalmente al mio controllo. Non avevo alcun potere. E da allora ho deciso: voglio avere il controllo nelle questioni legate al sesso” racconta.
La star di Chiamami col tuo nome negli ultimi anni è stata al centro di veri e propi scandali fatti di accuse di violenze sessuali e persino cannibalismo. Armie ha ammesso le pratiche violente ma precisando come siano state sempre consensuali. Da un punto di vista emotivo, invece, l’attore non ha negato gli abusi: “Le coinvolgevo in una vita molto intensa ed estrema, ma quando avevo finito con la girandola di viaggi, sesso, droghe ed emozioni forte le mollavo per passare alla prossima”.
Nell’intervista c’è spazio anche per un’altra dolorsa confessione: nel 2021 ha tentato il suicidio quando si era trasferito alle Isole Cayman: “Mi sono messo a camminare sulla spiaggia e a nuotare nell’oceano il più lontano possibile dalla riva sperando di annegare, essere colpito da una barca o ingoiato da uno squalo” ha confidato Hammer. Il pensiero dei due figli, però, lo avrebbe fatto desistere dal terribile proposito.