In originale Isabella Rossellini doppia la nonna di Marcel. Prodotto da grande major hollywoodiana (Universal), candidato all’Oscar 2023 come miglior film d’animazione, distribuito in Italia da LuckyRed. In sala dal 9 febbraio
Per vedere Marcel the shell bisogna smorzare ogni luce, stimolo esterno, display dello smartphone possibile. E poi entrare in una sorta di delicato A Bug’s life, di mondo a misura di conchiglia: minuto, rimpicciolito o più semplicemente un angolo di spazio naturale (e casalingo) messo diligentemente e attentamente a fuoco. Marcel è una conchiglietta parlante piccolissima, nemmeno tre centimetri di “lunghezza”, di quelle a forma conica con punta. Dal bucanino da dove di solito esce il corpicino del mollusco, si trova un occhio; mentre la bocca è una fessura che appare/scompare sul guscio appoggiato infine in orizzontale su due piedini infinitesimali coronati da scarpe modello M&M’s. Marcel vive con la nonna molto avanti con l’età in una casa lasciata momentaneamente vuota da una coppia che ha litigato e si è separata. Nella casa si trasferisce temporaneamente, anche lui dopo una separazione sentimentale, il regista Dean (Dean Fleischer Camp) che scopre Marcel ed inizia ad osservarlo e intervistarlo con la sua videocamera. Il minimondo della conchiglia si apre all’occhio dell’uomo grande: le fette di pane da toast diventano un comodo letto, un tappo di bottiglia fa da seggiolina e mezza candelina diventa una lampada. Marcel, e la nonna, hanno anche adottato bizzarri espedienti meccanici per fare in modo che la frutta matura cada dai rami degli alberi o si fanno cadere gocce di sciroppo d’acero sui piedini per poi poter appiccicarsi ai muri scalandoli come Spider-Man.
Nel pedinamento Dean scopre che Marcel ha perso la sua famiglia (allargatissima) di conchiglie, caduta dentro una valigia portata via da uno dei due coniugi precedenti affittuari. A quel punto Dean carica un video su Youtube di tre minuti dove Marcel racconterà la sua storia e farà un appello per ritrovare i genitori a cui si interesserà anche il celebre programma della CBS, 60 Minutes. Marcel the shell è un curioso mockumentary con animazione a passo uno per le conchiglie innestate invisibilmente su un tessuto di riprese dal vero (cucinotto, salotto, davanzale, giardino, ma anche un’escursione urbana in auto e la presenza di un cane e di uno scoiattolo). Infatti, nella realtà il regista Dean Fleischer Camp nel 2010 aveva realmente postato su Youtube un breve video dove Marcel – sua creatura animata – si presentava al pubblico e poi successivamente un altro paio. Marcel divenne in breve tempo un’icona popolarissima (il primo video ha macinato 4 milioni e mezzo di visualizzazioni) del web, anche se il film azzera visivamente tutto quello che si è visto online con una rilucidata e più amalgamata stop motion che nulla comunque toglie all’idea originaria. La cifra estetica d’atmosfera di Marcel The Shell è tutta in quella luce che filtra malinconica da finestre, tende, rami degli alberi trascinando con sé un senso di struggimento, ma anche di rallentamento e ribaltamento dei parametri usuali della nostra realtà, per un’ora e mezza di sospensione antica e poetica come classicità drammatica al cinema vuole. In originale Isabella Rossellini doppia la nonna di Marcel. Prodotto da grande major hollywoodiana (Universal), candidato all’Oscar 2023 come miglior film d’animazione, distribuito in Italia da LuckyRed. In sala dal 9 febbraio.