“Ma quello era tutto uno scherzo, anzi una specie di spot per aiutare un amico imprenditore che sul Mar Nero aveva costruito un villaggio ispirandosi agli stili architettonici italiani. C’era il villaggio Venezia, il villaggio Napoli… Non mi ha regalato nessuna casa, il certificato d’acquisto era fasullo. Serviva solo a dimostrare che un italiano conosciuto in Crimea aveva aderito a quell’iniziativa”. Stefano Valdegamberi, consigliere regionale veneto, ex assessore, eletto nella Lista Zaia Presidente, con tessera della Lega in tasca, ma adesione al gruppo misto, si è trovato catapultato nelle indiscrezioni su presunti finanziamenti russi a politici occidentali. Si tratta dell’inchiesta di Eesti Ekspress, in collaborazione con OCCRP, IrpiMedia, iStories e Profil, che ha ricostruito i rapporti tra i rappresentanti di diversi Paesi Ue e le istituzioni russe dal 2007 al 2017, anche dopo l’invasione della Crimea datata 2014.
Valdegamberi respinge ogni insinuazione. “Mai preso un cent dai russi. Mai fatto approvare la delibera del consiglio regionale veneto contro le sanzioni alla Russia. Al massimo quel riferimento a 3.000 euro può riguardare i rimborsi spese, non pagati a me, ma a un’agenzia”. Andiamo con ordine. Il consigliere leghista non ha mai nascosto di stare dalla parte della Russia. Lo fa ancora oggi, mentre è in corso la guerra. Ma soprattutto lo ha fatto dal momento in cui c’è stata l’annessione della Crimea. “Quando ho visto il rapporto di questa fantomatica agenzia IrpiMedia mi è venuto da sorridere per le stupidaggini scritte, ma anche ho subito pensato a un’operazione stile Cia, all’uso criminale dell’informazione per condizionare l’opinione delle persone. Chi esce dal coro va zittito con il discredito”.
Si sente vittima di un’operazione di disinformazione. Eppure sulla sua pagina Facebook la foto con il certificato di proprietà della villetta al mare l’ha postata lui stesso. “Sono stato al gioco. Anzi, l’idea di dire che avevo comprato la casa è venuta a me. Mi sembrava una bella idea. L’imprenditore russo ha chiamato la televisione e hanno fatto il servizio. Insomma, era solo un po’ di cinema, nient’altro. Sfido l’agenzia IrpiMedia a esibire entro 10 giorni copia del contratto, che non c’è. Poi li querelo”. C’è poi il riferimento a 3.000 euro per la partecipazione a una riunione dell’International Economic Yalta Forum. “Io ero capo delegazione, con me c’era qualche altro politico veneto, oltre a un gruppo di imprenditori che studiavano possibilità di far affari e a una giornalista di Mestre. Il presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, invece venne l’anno successivo. Di soldi non so nulla. Ma è ovvio che il viaggio fu pagato dagli organizzatori, visto che io tenni una relazione. Era il minimo, anche perché ero andato quattro volte al consolato per ottenere i visti. Può darsi che la cifra si riferisse alle spese”. Quindi non ha intascato 3.000 euro per la sua presenza? “No, è completamente una bufala. Ricordo a quel convegno c’era anche Luis Durnwalder, ex presidente della Provincia autonoma di Bolzano”.
Il terzo capitolo è più politico e riguarda una mozione del consiglio regionale del Veneto, la prima in Italia, a favore dell’annessione della Crimea e contraria alle sanzioni contro la Russia, che danneggiavano le possibilità di esportazione dei ricchi imprenditori del Nordest. Secondo le indiscrezioni, sarebbero stati stanziati dei soldi dall’International Agency for Current Policy, per sostenere il lavoro lobbistico all’estero pro-Russia. “Anche questa è una barzelletta. Io non ho preso un centesimo. Anzi ricordo che la mozione la scrissi io, di mio pugno, il 25 aprile 2016, a casa mia. Nessuno mi ha chiesto di farla. Poneva delle domande sull’utilità delle sanzioni”.
Commento finale di Valdegamberi: “Quel rapporto sembra fatto su commissione e con obiettivi precisi: delegittimare chi è contro le sanzioni, contro l’invio di armi e la guerra. Sembra programmato ad orologeria e fatto uscire il giorno della manifestazione contro la guerra che il 4 febbraio si è svolta in Piazza Bra a Verona. Oppure serve per distrarre l’attenzione dal Qatargate e dagli eurodeputati di sinistra che ricevevano valigie con centinaia di migliaia di euro per favorire davvero gli interessi di altre nazioni?”.