Claudia Marthe, mamma di Elodie, risponde alle dichiarazioni fatte da Paola Egonu circa le esperienze di razzismo vissute sulla propria pelle e i timori che anche un suo eventuale figlio possa sperimentarle
“Non potrei definirlo un Paese che discrimina in base alla razza. Ci sono gli idioti, qui e altrove. Sono intollerabili, qui o altrove. E allora? Non facciamo più figli per paura degli stupidi?“. A parlare è Claudia Marthe, mamma di Elodie, che, creola, è arrivata giovanissima in Italia all’inizio degli anni ’80, e in seguito è rimasta incinta della cantante. “Resto disorientata dalle parole della pallavolista Paola Egonu che non voglio affatto giudicare, ma mi piacerebbe capire” afferma, in riferimento alle parole dell’atleta che pochi giorni fa ha espresso i propri timori nel mettere al mondo, in Italia, un eventuale figlio. Egonu ha infatti dichiarato: “Se mai dovessi avere un figlio di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io. Se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora: lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri. Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?”.
Quanto alla propria esperienza personale, Marthe racconta a proposito della figlia: “L’ho educata a riconoscere l’ignoranza, ad usare l’autoironia che non significa fare finta di niente, ma smontare le reazioni che non sono accettabili. Però a farlo con intelligenza, a distinguere. Spero di averla preparata. Da piccola capitava che le toccassero i capelli straniti, è successo anche a me, lasciavo fare: ‘Vedete, sono così'”. La mamma della cantante si augura che Egonu, co-conduttrice della terza serata della kermesse, ed Elodie abbiano modo di parlare tra loro di questo tema: “Spero si confrontino, si parlino perché Elodie ha vissuto pure lei esperienze negative, tutti abbiamo sofferto, ma bisogna superare. Vorrei dire a questa bellissima ragazza che deve volersi più bene: è splendida, affermata, è italiana e non ha bisogno di essere riconosciuta come tale, lo è. Non si può piacere a tutti, chi non accetta le differenze tra le persone è una minoranza”.