Si allunga ancora la lista dei palestinesi uccisi da forze israeliane. In poco più di un mese le vittime hanno superato le 40 persone tra cui 8 bambini. L’ultimo, questa mattina, è un palestinese di 17 anni ucciso durante scontri con l’esercito israeliano nell’ambito di un’operazione militare nel campo profughi di Nablus in Cisgiordania. Il giovane si chiamava Hamza Amjad Al-Ashqar. L’organizzazione armata palestinese Fossa dei Leoni di Nablus – citata dal quotidiano Haaretz – ha fatto sapere che Ashqar “è stato ucciso in uno scontro a fuoco” in seguito all’ingresso dei soldati nel campo. Ieri erano stati 5, tutti combattenti palestinesi, i morti registrati durante un nuovo massiccio raid dell‘esercito israeliano nel campo profughi di Aqabet Jaber (Gerico). I corpi degli uccisi sono stati portati via dai militari israeliani. Il 29 gennaio scorso Nasim Abu Fuda, di 26 anni, è stato ucciso all’alba mentre cercava di scappare da un posto di blocco. L’incursione dell’esercito di Israele nel campo profughi di Jenin dello scorso 27 gennaio ha provocato 13 vittime. Il paese è reduce da un 2022 tragico con uno dei più alti numero di vittime di sempre. Il nuovo governo di ultra destra guidato da Benjamin Nethanyahu ha sposato una linea particolarmente intransigente nei confronti dei palestinesi.

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