Sui 50 lavoratori impiegati in una Residenza sanitaria assistenziale a Cerignola, nel Foggiano, 36 erano irregolari. Lo ha scoperto la guardia di finanza il 7 febbraio durante un controllo finalizzato ad accertare il rispetto degli adempimenti fiscali della Rsa. Ventuno dipendenti erano pagati “in nero” – quattro di loro percepivano il reddito di cittadinanza – e 15 erano, invece, sprovvisti di copertura assicurativa Inail. Il titolare della Rsa rischia fino a un milione di euro di multa.
Secondo quanto riportato dai finanzieri, i dipendenti in nero erano stati inquadrati come soci volontari e i loro compensi venivano documentati dalla struttura socio-sanitaria sotto forma di rimborsi spese. “Gli accertamenti, anche mediante l’esame di documentazione bancaria, hanno dimostrato l’esistenza di un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato, con il pagamento di retribuzioni soggette alle ritenute previdenziali e assistenziali oltreché a quelle fiscali“, ha spiegato la guardia di finanza.
Le fiamme gialle hanno proposto alla Direzione territoriale del lavoro la sospensione dell’attività in virtù dell’impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 10% del totale dei dipendenti. Per quanto riguarda i quattro beneficiari di reddito di cittadinanza, è stata inviata una segnalazione all’Inps perché sospenda il contributo percepito indebitamente. L’azienda ha provveduto a regolarizzare la posizione dei lavoratori in nero, assumendoli dalla data del loro effettivo impiego e garantendo loro tutte le forme assicurative previste.
Non è la prima volta che le forze dell’ordine si trovano a dover fronteggiare irregolarità e violazioni all’interno delle Residenze sanitarie assistenziali del Foggiano. Il 24 gennaio scorso, i carabinieri hanno arrestato 15 tra infermieri e operatori dipendenti della struttura socio-sanitaria “Opera don Uva” di Foggia, con le accuse di maltrattamenti e abusi sessuali nei confronti di 25 pazienti psichiatriche. Risale ad agosto, invece, l’arresto di quattro operatori socio-sanitari della casa di riposo “Stella Maris” di Manfredonia. I dipendenti sono accusati di maltrattamenti e violenze sessuali nei confronti degli ospiti del centro.