Il “Tiramisun”, il dolce tiramisù con marchio Mascherpa, doveva essere vegano e invece non lo era. Ed è per questo che la Procura di Milano sta valutando di inserire anche l‘azienda produttrice nel registro degli indagati per la morte della 20enne, allergica al latte, deceduta dopo 10 giorni di coma all’ospedale San Raffaele di Milano, il 5 gennaio. La Glg srl, con sede nel Milanese, si aggiungerebbe, quindi, agli quattro indagati già presenti nell’inchiesta: il titolare, il responsabile della produzione e due dipendenti dell’azienda. Sono accusati di omicidio colposo, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine. I fatti risalgono al 26 gennaio quando, dopo aver cenato con il suo fidanzato in un fast food cin zona corso Garibaldi, a Milano, la giovane è andata in choc anafilattico.
La Procura di Milano sta valutando di contestare la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti all’azienda produttrice del Tiramisun. Stando alle prime analisi, il dolce conteneva tracce di latticini e la 20enne aveva una ipersensibilità allergica al latte fin dalla nascita. L’inchiesta è condotta dal Nas dei carabinieri e dall’Ats (Agenzia tutela salute) ed è coordinata dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio. Il tiramisù vegano è stato ritirato dal mercato su decisione del ministero della Salute per la “presenza di allergene”, ovvero in questo caso di “proteine del latte” non indicate nell’etichetta.
Entro il 10 gennaio sarà effettuata l’autopsia sul cadavere della giovane. Ci vorrà, invece, più tempo per gli esiti delle analisi quantitative sulle “proteine del latte” presenti nel vasetto – esami affidati al Nas – e sarà disposta a breve dai pm anche una consulenza allergologica. Sono in corso approfondimenti anche sulla presenza di tracce di uova, a cui la 20enne era allergica, in una maionese con cui è stato condito un panino consumato dalla coppia quella sera. La famiglia della giovane ha nominato dei legali per seguire la vicenda.