Gli imputati rispondevano di peculato. L'inchiesta era iniziata dieci anni fa. Tra gli assolti c'è un consigliere regionale attualmente in carica
A distanza di dieci dall’inizio dell’inchiesta, sono state emesse cinque condanne e due assoluzioni al termine di uno dei processi istruiti dalla Procura di Napoli per la “rimborsopoli” in Regione Campania, ovvero per i rimborsi, che secondo l’accusa, erano percepiti illecitamente da consiglieri regionali. Gli imputati rispondevano di peculato. All’epoca le contestazioni riguardavano a vario titolo richieste di rimborsi per ristoranti, alberghi, regali agli amici, perfino giocattoli per bambini. Due milioni e mezzo di euro di fondi regionali destinati, secondo l’ipotesi dei pm, a “strettamente privati”
Il tribunale di Napoli – IV sezione penale presieduta da Giovanna Napoletano – ha in particolare assolto perché il fatto non sussiste Corrado Gabriele e Carmine Mocerino, quest’ultimo unico tra gli imputati ad essere attualmente in carica come consigliere regionale (è capogruppo di “De Luca Presidente” in consiglio regionale), condannando invece a due anni e un mese gli ex consiglieri regionali Enrico Fabozzi e Pasquale De Lucia (all’epoca dei fatti consiglieri di Pd e Udc), e a due anni e due mesi Angela Cortese (Pd), Rosaria Anita Sala (Italia dei valori) e Nicola Marrazzo (Idv).
Il collegio ha anche disposto la confisca delle somme di denaro – pari ad alcune migliaia di euro a testa – che i condannati hanno, secondo l’accusa, percepito indebitamente. Le indagini partirono oltre dieci anni fa e coinvolsero numerosi consiglieri, tanto che il procedimento fu diviso in vari tronconi; la richiesta di rinvio a giudizio è invece arrivata otto anni fa. Per la Procura gli imputati si sarebbero appropriati in modo illecito dei fondi del Consiglio regionale, in particolare di quelli per la gestione dei gruppi.