Una vigilia che più infuocata non si può. Non c’è Sanremo senza polemica ma quella sul videomessaggio di Volodymyr Zelensky si è trasformata nelle ultime ore in un mezzo thriller che coinvolge ambasciate, vertici Rai e politici. Non è una spy story, ma il “depotenziamento” da video a lettera fa discutere e scatena pure qualche ironia, visto che sabato sera la missiva arriverà – seppure a tarda ora – proprio durante lo scontro diretto con C’è posta per te. Manca Maria De Filippi ma il postino c’è, Bruno Vespa, che ha fatto da intermediario tra il presidente ucraino, la Rai e Amadeus. Non è una battuta, visto che lo ha detto lui stesso a Fanpage: “Per chiarezza io ho fatto il postino. Zelensky mi ha fatto sapere che voleva intervenire a Sanremo come in altre occasioni. Ho trasmesso in azienda la richiesta e Amadeus lo ha invitato nella serata finale”.
Lo step successivo? Mettere in contatto il direttore del Prime Time Rai Stefano Coletta con l’ambasciatore ucraino per trovare la soluzione migliore e adatta al contesto. “Mi fa piacere che anche il pubblico sanremese possa essere messo a parte direttamente dell’atroce vicenda ucraina”, ha aggiunto Vespa, soddisfatto di aver fatto da “mediatore” in una situazione che definire delicata è un eufemismo. Come si sia poi passati da un videomessaggio (di cui si conosceva anche la durata, due minuti) ad una lettera, resta un piccolo “mistero” ma la Rai ha precisato che non c’è stato alcun rifiuto di trasmettere il messaggio di Zelensky al Festival di Sanremo. “Al contrario, la Rai si è sempre dichiarata disponibile a raccogliere un intervento in forma video o audio. Come spiegato alla stampa dal Direttore del “Prime Time”, Stefano Coletta, e dal Direttore artistico del Festival, Amadeus, è stato l’Ambasciatore dell’Ucraina a Roma con il quale entrambi hanno tenuto i contatti ad avanzare la richiesta di far leggere un testo scritto del Presidente Zelensky”. Oggi in conferenza stampa emergeranno probabilmente altri dettagli.