Una contaminazione dovuta al fatto che i dolci vegani e dolci con il latte erano prodotti e confezionati sulla medesima linea del laboratorio di pasticceria dall’azienda che riforniva i tiramisù vegani in molti ristoranti in Italia. Come riporta il Corriere della Sera è stato questo errato modo di preparazione riscontrato e sanzionato dai tecnici dell’Ats che ha portato sulla tavola di Anna Bellisario, 20 anni, un prodotto contaminato e per lei fatale. Da quanto è stato riferito la giovane, morta per choc anafilattico, era sempre molto attenta per via di quell’allergia pericolosa di cui soffriva. Mangiava raramente fuori con gli amici e solo in pochi posti, come in quel locale in corso Garibaldi dove era già stata diverse volte. Anche i suoi genitori avevano molta cura e attenzione, non compravano mai prodotti con latte anche per evitare qualsiasi forma di contaminazione in casa.

Anche quella sera la 20enne dopo aver ordinato il tiramisù, ha guardato l’etichetta e ha chiesto ulteriori informazioni. Poi il malore. Il locale acquista i dolci dalla pasticceria Glg srl con negozio a Milano e laboratorio fuori città. Le analisi rivelano tracce di latte. I tecnici Ats, incaricati dell’ispezione nel laboratorio, hanno trovato due operai: uno a preparare biscotti vegani, l’altro a mettere la crema al mascarpone nei vasetti di tiramisù da 100 grammi destinati al commercio. Tutto sullo stesso banco, mentre le due linee di lavoro dovrebbero essere separate. Al momento la procura di Milano, che coordina le indagini del Nas, ha indagato il titolare dell’azienda, il responsabile della produzione e due operai.

La 20enne aveva anche un’allergia alle uova e siccome le analisi sui cibi sequestrati nel ristorante hanno intanto rivelato tracce di uova nella maionese prodotta dal ristorante vegano, anche come forma di garanzia in vista dell’autopsia è possibile che siano iscritti nel registro degli indagati anche altre persone. Importante nelle indagini sarà anche valutare la storia clinica della giovane, studentessa all’Istituto Europeo di Design a Milano e che era altamente allergica alle proteine del latte (“in modo devastante”, è stato riferito) e in modo minore alle uova. Tracce di uovo sarebbero state trovate nella maionese con cui era stato condito un panino che lei ha mangiato in quella cena del 26 gennaio. Gli inquirenti, intanto, stanno sentendo diverse persone come testi e nei prossimi giorni dovrebbero ascoltare il fidanzato che era con lei nel locale e anche i genitori. Gli accertamenti autoptici, a cui potranno partecipare anche eventuali consulenti degli indagati e dei familiari della 20enne, saranno complessi: dovrebbero essere eseguiti, infatti, anche accertamenti tossicologici e allergologici specifici e i medici dovranno pure valutare nel dettaglio la storia clinica della ragazza.

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