La vicenda ha origine dalla separazione tra il docente e avvocato e la sua ex moglie. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo giugno e la sentenza è attesa per l’estate
Ha negato ogni responsabilità in aula il professore della Sapienza a processo con l’accusa di aver sottoposto a violenze fisiche e psicologiche la figlia e la ex moglie. Rispondendo all’esame del pubblico ministero Andrea Iolis, l’imputato, difeso dall’avvocato Carlo Longari, ha respinto le accuse leggendo in propria difesa la relazione di una specialista che sostiene come “tra madre e figlia ci sia una dinamica collusiva, una dinamica che le unisce che non è sana”. La vicenda ha origine dalla separazione tra il docente e la ex moglie. La battaglia legale tra i due coinvolge direttamente la figlia, al punto che entrambi sono stati sollevati dalla potestà genitoriale. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo giugno e la sentenza è attesa per l’estate.
I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra il giugno del 2016 e il maggio del 2017: i magistrati contestano al professore i reati di maltrattamenti e lesioni personali. Secondo l’accusa, l’insegnante ha picchiato ripetutamente la figlia di dieci anni e l’ha sottoposta a vessazioni anche di tipo psicologico, per esempio dicendole – si legge nel capo d’imputazione – “che sua madre, affetta da grave patologia, sarebbe morta, che la sua vita sarebbe finita, che avrebbe vissuto sempre con lui e che avrebbe continuato a picchiarla”. La moglie, invece – sempre nella ricostruzione dei pm – in un caso è stata sbattuta brutalmente contro la porta, in un altro colpita con un pugno a una spalla davanti al consulente tecnico del tribunale civile.
Aggiornato da Redazione web il 15 luglio 2024