“GIANNI MORANDI: IL MIGLIORE”
Partiamo dal (parere personale) migliore in campo della serata. Gianni Morandi è l’Io interiore che ognuno di noi vorrebbe far emergere nella vita di tutti i giorni: 78 anni e non sentirli. Ma di cosa stiamo stiamo parlando? Canta come se avesse vent’anni, corre come se avesse vent’anni. Insomma, non dimostra minimamente l’età che ha E poi Gianni… Ma quali canzoni brutte? Le avessimo fatte noi un quarto delle tue canzoni che chiami “brutte”!
“IL MONOLOGO DI CHIARA FERRAGNI GENUINO”
Il suo intervento ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi ha criticato il suo monologo giudicandolo banale, e chi l’ha elogiata per gli spunti di riflessione che ha offerto al pubblico ergendosi portavoce dei diritti e l’emancipazione femminile. Per essere la sua prima volta sul palco dell’Ariston direi che è stato gradevole, veritiero e genuino. Se vent’anni fa gli uomini volevano essere Berlusconi, oggi le donne vogliono essere Chiara Ferragni.
“COLLA ZIO, SONO LA RIVELAZIONE E I MIEI PROTETTI”
“Cos’hanno più di me? Non voglio stare male”. Catchy, orecchiabile e produzione alla Neffa.
Per me sono la rivelazione di quest’anno. Un gruppo di pischelli Milanesi che pian piano si è fatto spazio fino a raggiungere il festival di Sanremo. Nella prima classifica momentanea si posizionano al settimo posto. Il numero 7 è sempre di buon auspicio. PALESEMENTE SONO I MIEI PROTETTI.
“ELODIE DA EUROVISION”
“Per me le cose sono due, lacrime mie o lacrime tue”. Abbiamo forse la prossima protagonista italiana all’Eurovision? Nel complesso è perfetta per quel palco. La canzone presenta un sound fresco e ammiccante, tutto molto moderno e rispecchia a pieno il percorso artistico intrapreso da Elodie. STILE E CARATTERE DA VENDERE
“MARCO MENGONI DA PODIO”
“Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai, qui non arriva la musica”. Da Marco Mengoni, rispetto alle sue ultime uscite, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma ciò non vuol dire che non sia stato impeccabile. Ballad moderna, sound perfetto e testo forte hanno reso l’esibizione coinvolgente, a tratti mi è sembrato di vedere il Marco Mengoni dell’ultimo Sanremo, ma molto più sicuro di sè. PODIO GARANTITO.
“VOGLIO IL CAPPOTTO DI ARIETE
“Tu buttati con me, mare di guai”. Testo semplice e diretto, e nella sua semplicità efficace. Ho sempre pensato che le cose dirette arrivino più di ogni altra cosa. Parere personale, è il pezzo più radiofonico fino ad ora che abbia ascoltato. La firma di Calcutta si sente e mi piace. Complimenti a Gianna Nannini, ehm, Ariete. PS: VOGLIO QUEL CAPPOTTO ROSSO.
“ULTIMO CORAGGIOSO SENZA PIANO”
ULTIMO LASCIATO PER ULTIMO, mi faceva troppo ridere e quindi l’ho fatto. “Forse avremmo gli occhi solo per descriverci. Perché uno sguardo, in fondo, basta per dipingerci”. Niccolò non è uscito dalla sua zona comfort, e va bene così. Ricordiamoci che con questo repertorio ha riempito gli stadi in pochi anni. Sul palco è lui, stavolta senza pianoforte. Ho apprezzato tantissimo questa cosa, perché da pianista a volte suonare ci protegge, quasi come se avessimo una corazza che ci facesse sentire più sicuri. Farlo senza è una grande prova di coraggio, soprattutto su un palco come quello dell’Ariston. Bravo Ultimo, ora però aspetto un nuovo taglio di capelli”