“Ciao bimba, ho deciso di scriverti una lettera. Ogni volta che penso a te mi viene da piangere. Forse perché mi manchi o vorrei farti uscire un po’ di più. Farti vedere quella che ora è la mia vita. Tanta gente mi conosce, anche se non piaccio proprio a tutti. Ma piaccio finalmente a me stessa. Vuoi sapere un po’ del tuo futuro? Ho sempre cercato di renderti fiera. Quello che faccio lo faccio per la bambina che sono stata. In qualunque fase della mia vita c’era un pensiero nella mia testa: non sentirmi abbastanza”. Sono le 23.30 quando Chiara Ferragni scende per la seconda volta la scalinata dell’Ariston e, dopo aver lasciato tutti senza fiato per l’effetto nude dell’abito di Schiaparelli, inizia a leggere una lettera da lei scritta e dedicata alla sé piccolina. “Il corpo di noi donne non deve mai generare odio o vergogna. Tanti mi chiedono un selfie insieme, non piaccio a tutti ma penso di piacere a me stessa. Vuoi sapere un po’ del tuo futuro? Ho sempre cercato di renderti fiera. Ma c’è una cosa che mi fa stare male, in qualunque fase della mia vita c’era un pensiero fisso nella mia testa, di non sentirmi abbastanza. Ogni volta che ho pensato qualcosa di negativo su di me l’ho pensato anche di te e non lo meriti. Voglio dirti che sei abbastanza e lo sei sempre stata. Tutte quelle volte che non ti sei sentita abbastanza bella o intelligente, lo eri. Ricapiterà altre volte, questo è uno di quei momenti. Le sfide più importanti sono con noi stessi”.
E ancora, con la voce rotta dall’emozione e gli occhi lucidi, Chiara prosegue: “Parliamo della tua vita. Crescendo vivrai ogni tipo di esperienza. Goditi il vento, anche i momenti di ansia. Piangi, arrabbiati, urla se devi. Fanno parte di te. Vivi al massimo le montagne russe, sia quando vai giù che quando sali piano piano e la vetta sembra non arrivare mai. Cerchiamo di cacciare via la paura, ma ti accompagnerà spesso. Dovrai buttarti. Ho imparato che se una cosa ti fa paura è quella giusta. Solo rischiando si vince contro le insicurezze nella tua testa. Abbiamo tutti la scritta fragile sulla nostra pelle”.
Quindi arriva la critica alla società che fa sentire in colpa le donne, madri di famiglia, che si dedicano al lavoro: “Ho due bambini splendidi. Di Fede non ti dico nulla, non ti voglio togliere la sorpresa di scoprire l’amore vero. Diventerai una mamma anche tu, ma sarai sempre la stessa persona, con i dubbi e le insicurezze di sempre. Sarà semplice fare il genitore? Mai. Sarà il lavoro più faticoso di tutti. Spesso ti sentirai in colpa di essere lontana dai tuoi figli. La nostra società ci ha insegnato che quando diventi madre sei solo una mamma. Ti fa sentire in colpa. Un trattamento che non è mai riservato agli uomini che lavorano. Se farai sempre del tuo meglio per i tuoi figli, sei una brava madre, anche se non perfetta. Celebra sempre i tuoi successi, anche quelli piccoli. Non sminuirti mai. Da donna dovrai affrontare tante battaglie, leggerai centinaia di commenti che ti ricorderanno il sessismo normalizzato. Essere una donna non è un limite, lottate sempre per cambiare le cose. Io ci sto provando, anche in questo momento. Ti vorrei abbracciare e dirti che alla fine andrà tutto bene e sì, sono fiera di te”. E poi conclude con una stoccata su come il corpo femminile sia sempre oggetto di commenti: “Se lo nascondi sei una suora, se lo mostri sei una tr*ia”