Speciale Sanremo 2023

Sanremo 2023, conoscete Rosa Chemical? Su Onlyfans mostra il suo “signor c…” come saluto, non fa porno ma arte e porta un brano che parla d’amore in tutti i sensi

Artista dal doppio profilo, quello di cantante e quello di creator sulla nota piattaforma a pagamento, Rosa Chemical ha deciso non a caso di presentare la copertina del suo brano, Made in Italy, proprio sul sito a contenuti hot. Perché non ci fossero dubbi su chi è. “Quest’anno porterò al Festival di Sanremo ‘Made in Italy’, che canta di libertà, uguaglianza, amore in tutte le sue declinazioni..."

di Simona Griggio

Ti piace/Che sono perverso e non mi giudichi/Se metterò il rossetto in ufficio lunedì/Da due passiamo a tre/Più siamo e meglio è”, recita una strofa del brano. Ci voleva proprio lui, Manuel Franco Rocati, 25 anni, in arte Rosa Chemical, a portare sul palco dell’Ariston, dopo il genderless e l’identità sessuale fluida, anche il sesso libero poliamoroso. E il porno digitale di OnlyFans. Elementi che non erano ancora stati sdoganati alla kermesse di Saneremo.

Artista dal doppio profilo, quello di cantante e quello di creator sulla nota piattaforma a pagamento, Rosa Chemical ha deciso non a caso di presentare la copertina del suo brano, Made in Italy, proprio sul sito a contenuti hot. Perché non ci fossero dubbi su chi è. “Quest’anno porterò al Festival di Sanremo ‘Made in Italy’, che canta di libertà, uguaglianza, amore in tutte le sue declinazioni e quindi sesso in tutte le salse! Anche a tavola!”, scrive . La copertina, che vorrebbe rendere l’idea dell’irriverente brano scritto con Paolo Antonacci e composto da Oscar Inglese e Davide Simonetta, a dispetto dei suoi proclami non sembra però così esplicita. Non ci sono orge, non ci sono peni, non c’è neppure la bocca protesa verso l’acino d’uva dell’antico romano.

Nell’immagine scattata da Kali Yuga in due versioni, una di impatto e l’altra più ‘pulita’, appare una tavola imbandita all’italiana. Cesti di frutta, bottiglia di vino, spaghetti cascanti dalla tovaglia a quadri bianchi e rossi e, al centro, i piedi nudi della influencer e sex digital creator Alex Mucci che schiacciano una pizza. Insomma, evocazioni fra il dionisiaco e il bucolico, con un tocco di pic nic campagnolo e di pranzo popolare.

Scrive il cantante: “Il corpo nudo di Alex Mucci si erge su ciò che è generalista, su ciò che chiude tutto dentro una gabbia fatta di tabù.” Ecco svelata la genesi dei simboli. Il centrino di pizzo che fa tornare alla memoria le ‘buone cose di pessimo gusto’ dell’Amica di nonna Speranza di Guido Gozzano (chi non ce l’ha lo dica). Il maccherone che provoca Alberto Sordi nella scena culto del film ‘Un americano a Roma’. I piedi che pigiano la pizza come l’uva nelle vendemmie di una volta. Il sapore da affresco erotico delle antiche case pompeiane.

Sulla pagina del profilo di Onlyfans ‘Sonorosachemical’ compare subito sotto la specifica: sesso italiano. La promozione delle nostre eccellenze, quelle del Bel Paese, prosegue con l’indicazione dei prezzi di abbonamento mensili e annuali. Fra i contenuti da sbloccare c’è il suo attributo maschile (nessuno può dire che non sia maschile), lo ha dichiarato lui stesso: quello che lui chiama ‘il mio signor c….o’ e usava inviare in foto a gruppi social privati in segno di buongiorno.

Perché mostrare le immagini del suo sesso? “Non è esibizionismo – svela in una recente intervista a FqMagazine – vivo il corpo e la sessualità senza problemi”. E aggiunge: “Il mio OnlyFans è una forma d’arte, non è porno. A Sanremo non mi presenterò certo come mi ha fatto mamma”. Torniamo al Festival di Sanremo e al suo Made In Italy, che definisce
un inno all’amore, al sesso, all’eguaglianza e alla libertà. “Non penso di essere il primo o di avere inventato nulla, ma se dopo 40 anni c’è ancora bisogno di affermare certi principi e diritti, allora c’è un problema”, dichiara a FqMagazine.

Parlando in maniera schietta di temi ancora oggi considerati tabù come il sesso, la fluidità e il poliamore, Rosa Chemical lancia il suo messaggio di liberazione dalle censure, dagli stereotipi e dal politicamente corretto in una canzone che contiene strofe ‘sporche’. Con un ritmo dance e un tocco gipsy il brano invita ad abbracciare la diversità in tutte le sfaccettature. E si prende gioco di cliché, luoghi comuni e pregiudizi. E’ vero: sono passati decenni dal tempo in cui gli hippy invitavano all’amore libero. Anche più di quattro.

Il Living Theatre di Judith Malina già alla fine dei ’60 faceva sesso libero nelle piazze e bruciava banconote. La storica fondatrice del rivoluzionario gruppo americano di performance e teatro di denuncia dovette scontare persino il carcere. Vale la pena ricordare anche, nel 2002, il gruppo catalano la Fura dels Baus con lo spettacolo XXX (marchio di film a luci rosse spagnolo) ispirato al romanzo del marchese De Sade ‘La filosofia del boudoir’. Attori nudi in scena mostravano realisticamente amplessi, orge, sodomie, pratiche sadomaso, incesti, mutilazioni genitali. In alcuni spettacoli anni’ 90 lanciavano pezzi di carne cruda al pubblico. Altri teatranti rappresentavano e condividevano riti di iniziazione pagana per e con pochi spettatori alla volta. Chi se lo ricorda? Roba da gente old.

Torniamo al brano irriverente di Rosa Chemichal. Il sesso libero è già stato sdoganato in altri contesti, il genderless, di cui David Bowie è leggenda, pure. Il porno anche. Il pene? E’ stato addirittura in scena alla fine dei ’60. Lo esibiva selvaggiamente e maledettamente Iggy Pop. La rivoluzione fluida, almeno come definizione, è invece un fenomeno contemporaneo. Sotto questo aspetto l’artista, che si definisce “non etichettabile, aperto a rapporti eterosessuali, omosessuali, transessuali” e gira in tour a bordo di un camper rosa, è figlio del suo tempo.

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