Gianni Morandi è arrivato sul con la scopa per togliere i fiori distrutti e con grande ironia ha chiosato: “Con tutta la bella musica che abbiamo ascoltato questa sera vedrai che domani si parlerà solo di questo”
Furia Blanco sul palco di Sanremo 2023. Era appena passata la mezzanotte, quando la prima puntata del Festival ha avuto il suo blackout che passerà alla storia. Di bianco vestito, con panciera, il 19enne bresciano Riccardo Fabbriconi stava eseguendo L’isola delle rose quando ad un tratto mentre stava ripetendo come un mantra il verso “ma volevo fossi mia, mia, mia” ha cominciato a calciare con una ferocia degna dell’Alex di Arancia Meccanica i vasi di rose presenti sul palco. Uno, due, tre, quattro, cinque vasi in frantumi con calci che ricordavano le bombe di Gigi Riva. Poi d’improvviso Blanco si è momentaneamente placato. È andato vicino al suo chitarrista, gli ha detto qualcosa all’orecchio e a quel punto la performance vocale e musicale della mini band è come andata in stand-by. Roba di pochi secondi e la band ha deciso che comunque qualche giro di accordi andava fatto e ha continuato.
Ma Blanco che ha prima avvertito il pubblico dicendo “non sento la voce”, e indicando l’auricolare non funzionante, ha però ripreso a calciare vasi di fiori come un ossesso e questa volta è stata distruzione totale. Cinque, sei, sette, otto fioriere scalciate di destro e di sinistro, poi preso dal demone distruttivo di oggetti di scena alla Maneskin ha alzato in aria con le mani interi blocchi di fiori e li ha ributtati a terra distruggendoli. Anche qui un uno-due degno di Hulk Hogan. A quel punto ha cominciato a strattonare i membri della band che continuavano a suonare e poi è malamente scivolato. Un minuto e rotti di follia che Amadeus, per la prima volta nella vita, quasi fosse di fronte ad un Pedro qualsiasi, non è riuscito ad arginare, lasciando che Blanco distruggesse mezzo palco. “Purtroppo non mi sentivo in cuffia e non mi sentivo la voce”, ha allargato le braccia il cantante tra i fischi più pesanti dai tempi di quelli per Al Bano e Romina che arrivarono terzi con Cara terra mia nel ‘1989. “Non andava la voce e mi sono divertito comunque. La cosa bella della musica è che non bisogna sempre seguire uno schema. Ci sono cose che non vanno bene, se volete la rifaccio volentieri, ma ho provato comunque a divertirmi”, ha urlato Blanco tra il sorpreso e lo spiritato.
Amadeus lo ha comunque invitato a tornare a esibirsi più tardi e ha spiegato al pubblico: “Capita, gli è partita la sciabbarabba“. È il caos. Amadeus ha evocato “il fattaccio” per eccellenza: “Era dai tempi di Bugo e Morgan che non succedeva una cosa così. Ma quando c’è stato il fatto di Bugo e Morgan mi ha aiutato Fiorello“. Gianni Morandi è arrivato sul con la scopa per togliere i fiori distrutti e con grande ironia ha chiosato: “Con tutta la bella musica che abbiamo ascoltato questa sera vedrai che domani si parlerà solo di questo”. Quindi, il conduttore rivolto al pubblico in sala: “Vi chiedo silenzio, rispetto che non vi sia piaciuto, ma se tu desideri esibirti di nuovi al termine della gara, noi ti diamo il palco”. Gentile, ma vano l’appello del conduttore che è stato subissato dai fischi pure lui. Mentre è scattato il lavoro extra per gli assistenti di studio che si sono messi con gli scopettoni in mano a pulire il palco da centinaia di petali e gambi di rose distrutti da Blanco. Simpatico anche l’arrivo di Gianni Morandi che con in mano la classica e ultrapopolare scopetta Pippo, rossa e nera, si è messo a spazzare in smoking.