“E se per caso finisce che non si capisce, allora finita non è”. Così cantavano, un po’ profeticamente, Paola e Chiara nel loro ultimo album Giungla pubblicato nel 2013. Di lì a poco le sorelle Iezzi avrebbero sciolto il sodalizio artistico senza troppi giri di parole, tarpando le ali a un disco appena nato. Più “piene” di Arianna David a L’isola dei famosi le ragazze esondarono “come un fiume che esonda” sui social, dando l’addio alle scene perché stanche di non essere comprese e supportate dal music biz. Una rottura che lasciò l’amaro in bocca a tanti, ma oggi quelle parole che chiudono il brano E se per caso trovano un riscontro nella realtà: Paola e Chiara sono tornate, e non è ancora tempo di scrivere definitivamente la parola “fine”.
L’ANNUNCIO DELLA SEPARAZIONE – L’insofferenza del duo, che rientra in scena dalla porta principale, quella del Festival di Sanremo, era emersa già pochi giorni prima di pubblicare Giungla: “Dopo 17 anni dedicati alla musica, mi sento di dire che nessuno mai veramente ha creduto o punta su di noi” aveva scritto Chiara Iezzi su Facebook. “Il pop dance all’estero è una realtà, è un business. Qui non si capisce perché, siamo le uniche a farlo. Veniamo sempre relegate e trattate come due che non hanno fatto niente o prese in giro. Come se non ci fosse un valore o non fossimo all’altezza di chissà che cosa. Ecco perché ‘Giungla’ è probabilmente l’ultimo album”.
DAL SUCCESSO AL PERCORSO DA INDIPENDENTI – Nonostante abbiano segnato in maniera indelebile le stagioni estive dal 2000 al 2005, Paola e Chiara hanno effettivamente pagato lo scotto di essere due artiste che, dopo gli esordi ispirati alla musica irlandese, si sono orientate su un pop che per sonorità e modo di concepire un progetto discografico guardava ai grandi nomi della classifiche internazionali, da Madonna a Kylie Minogue. Come se fosse un delitto volersi concedere un po’ di sana leggerezza sulla pista da ballo e uscire dall’orticello delle ballad nazional popolari incentrate spesso e volentieri su un romanticismo stantìo, soprattutto se raccontate da un punto di vista femminile. Senza tenere conto, per altro, che molto spesso gli inni alla vita apparentemente scanzonati nascono da un momento di difficoltà e di dolore: quello stesso dolore che nella musica italiana sembra essere l’unica giustificazione per presentarsi davanti a un microfono. È stato così per la loro hit Vamos a bailar (esta vida nueva) ma anche per pilastri della musica dance come I Will Survive di Gloria Gaynor.
Se a tutto questo aggiungiamo la volontà di giocare con l’immagine rivendicando il diritto di esprimere la propria femminilità, ecco che la ricetta diventa indigesta per la scena musicale italiana di allora. Un esempio su tutti il videoclip di Kamasutra, che ai tempi sollevò l’indignazione del Moige e che oggi farebbe il solletico al primo tiktoker di turno. Tutto sommato, però, fino al 2005 le Iezzi hanno potuto contare sull’appoggio di una major. Quando, cessato il contratto con Sony Music, le nostre hanno iniziato un percorso da indipendenti, ecco che tutti hanno voltato loro le spalle, portando lentamente il progetto di Paola e Chiara a esaurirsi.
I MOTIVI CHE HANNO PORTATO ALLA ROTTURA – È stata la stessa Paola in una diretta Instagram della scorsa estate, poco dopo il clamore suscitato dalla reunion sul palco di Max Pezzali, a spiegare come lei e la sorella abbiano vissuto gli anni da imprenditrici di loro stesse: “Abbiamo fatto 10 anni da indipendenti durante i quali ogni singolo che portavamo in radio ci veniva letteralmente tirato in testa […] Abbiamo deciso di chiudere il progetto perché c’era talmente tanta tensione e nervosismo che non riuscivamo più a tener botta anche tra di noi. Io e Chiara non viaggiavamo più allo stesso ritmo, non avevamo lo stesso entusiasmo”.
LA RIABILITAZIONE DI PAOLA E CHIARA – Curioso notare, però, come dopo lo scioglimento del sodalizio artistico il grande vuoto lasciato da Paola e Chiara nel panorama pop italiano si sia fatto sentire forte e chiaro. Non a caso, anni più tardi, altre interpreti femminili hanno portato la propria musica su quella casella lasciata vacante dalle sorelle Iezzi. Oggi i tempi sono maturi: non infastidisce più l’idea che un artista voglia incarnare il prototipo della popstar internazionale e curare il proprio progetto a 360°. Il primo passo concreto verso la riabilitazione della figura troppo spesso bistrattata di Paola e Chiara è avvenuto nell’estate 2022, quando Elodie nel presentare il singolo Tribale ha ammesso di essersi ispirata al brano Festival del duo milanese, non solo dal punto di vista musicale, ma anche estetico. Sui social la risposta al ritorno insieme sul palco dell’amico e collega Pezzali è andata ben oltre le aspettative, ed ecco che a un decennio di distanza le sorelle hanno deciso di scendere ancora una volta in pista, chiamate a gran voce dall’affetto del pubblico. I primi riscontri sono positivi: la data milanese prevista al Fabrique per il 13 maggio è andata sold-out ed è stata raddoppiata, e il brano sanremese, Furore, è un ritorno in grande spolvero per le Iezzi. Bisognerà capire se l’entusiasmo collettivo di questi mesi era genuino o soltanto l’ennesimo trend da cavalcare per inseguire la notizia della settimana.