Anna Oxa
Tra look e sonorità sembra che l’esercito di Sauron debba assediare l’Ariston da un momento all’altro e invece almeno fino all’ingresso di Blanco non succede niente. Non so se sia stata colpa del rossetto sui denti che notoriamente allappa, ma non ho capito una parola del testo che ha cantato. Cioè, non ho capito una mazza a parte “libertà e “anima” buttate lì, quindi in effetti la canzone sembrava un programma del Pd.
Voto 4
Gianni Morandi
Vero e unico anti-Ferragni della serata, pikkolo Gianni scrive una “lettera” al Gianni adulto e gli ricorda non tanto di avercela fatta nonostante le sue mani da troll, ma la lista delle canzoni più brutte della sua carriera. Nasce quindi un medley inedito e autoironico che lo incorona miglior presenza sul palco della serata.
Voto 10
Amadeus: chiama Blanco “Salmo”, poi “Branko”, poi rimbrotta Blanco perché ha devastato le rose sul palco ma voglio dire, se arrivo lì con aria trasgressiva e mi chiami come quello che legge l’oroscopo ai Fatti vostri mi incazzo pure io. Per il resto, ho molto amato il delicato paternalismo con cui era in apprensione per la performance della co-conduttrice, continuava a rassicurarla, “Brava”, “Bravissima” “Che brava pikkola Chiara”. Sembrava il genitore che porta il bambino piccolo a un funerale e lo tiene per tutto il tempo per la giacca sperando che non dica una parolaccia durante la tumulazione. Per il resto, Sanremo è Sanremo, Ama è Ama. Voto 8
Marco Mengoni
Vestito da Village people, aveva un fascino mitologico, metà Matteo Berrettini, metà Alberto Matano. La canzone è come sempre un po’ meno bella di quanto sia bravo lui, ma merita il podio della prima serata. Spero solo che qualcuno lo vesta meglio fuori dall’Ariston perché in alcune interviste sembrava Al Capone in un b-movie di Lory Del Santo.
Voto 9
Ariete
Canzone bellissima, si sente la mano di Calcutta e quella di Dardust, emozionata ma intensa. Trovo però inaccettabile che dopo una pandemia e centinaia di migliaia di morti, una persona che probabilmente ha truccato il greenpass sia invitata all’evento televisivo più importante dell’anno, nella tv di stato. Come? Quella che cantava “Mare di guai” non era Madame? Ah, allora niente. Speriamo che Ariete abbia fatto almeno la prima dose.
Voto 9
Ultimo
Uno che è riuscito a vendere dischi e riempire stadi senza avere nulla di ciò che serve per vendere dischi: non ha la stampa dalla sua parte, non ha uno stylist che non lo faccia sembrare quello che ha appena svuotato due container al porto di Genova, non ha il traino dei giovani influencer ma solo di vecchie glorie della musica. Poi viene a Sanremo, porta un pezzo stantio e ci si domanda: ce n’era bisogno? Lo preferivo quando sfanculava i giornalisti. Voto 3
Coma Cose
Li vedi cantare, amoreggiare sul palco, guardarsi, darsi di spalle, abbracciarsi, ritrarsi, infine baciarsi e ti viene voglia di buttarti in mezzo, quello che succede succede. La canzone è interessante e sono diventati perfino stilosi riuscendo a non imborghesirsi troppo. Restano coppia senza che uno si mangi l’altro sul palco.
Voto 8
Elodie
Non ho capito niente di tutto quello che ha detto nei giorni che hanno preceduto la sua esibizione (“Voglio essere puttana dall’inizio alla fine. Non accetto che chi mi sta vicino critichi la mia libertà di mostrarmi..”) e ho temuto l’effetto Ferragni, della serie: voglio portare un messaggio sul palco anche se non ho capito il messaggio. Invece è arrivata bella come il sole con piume e tutina trasparente dell’infallibile Valentino/Piccioli, il trucco migliore della serata e ha cantato una canzone alla Beyonce senza ballerine sullo sfondo, canzone che spazza via l’inaccettabile Uno due tre alzaaaa. “Per me le cose sono due, lacrime mie o lacrime tue” sembra un messaggio più che al suo ex a Marco Mengoni: solo uno dei due arriverà primo.
Voto 10
Gianluca Grignani
Sottoposto a uno stress-test non indifferente per uno che già non spicca per tenuta e lucidità (è arrivato dopo il monologo di Pikkola Chiara, Blanco e i Cugini di campagna), sembrava che cantasse tra sé e sé. Non gliene fregava nulla di quello che c’era intorno, ha creato atmosfera e poesia senza fare nulla di quello che ci si aspettava da lui. E cioè l’inferno. Invece la destinazione era paradiso, ancora una volta.
Voto 7
Blanco
Finché ha cantato col fratello maggiore Mahmood è andato tutto bene. Quando il fratello maggiore è uscito di casa per andare a cena con gli amici, Blanco ha smattato. Ok, non si fa, ma bisogna contestualizzare. È uscito dopo il monologo di Chiara Ferragni, immaginatelo dietro le quinte che “ascolta Pikkola Kiara ce la farai non avere paura hai la parola fragilità tatuata sulla pelle”. E’ già tanto che non abbia dato fuoco a Mattarella. Quindi insomma, non si picchiano le rose, le rose non si toccano neanche con un Blanco, ma occorreva qualcuno che riportasse equilibrio su quel palco, CHE TRASFORMASSE LA RABBIA IN ARTE, che interpretasse il lanciatore di fiori di Banksy. Anche la forza del male, talvolta, è necessaria. Non fate i boomer.
Voto 10
Pikkola Chiara
Non mi è chiaro perché mi chiediate un parere sul testo del monologo Chiara Ferragni, se volete sapere cosa pensi di Chiara Ferragni chiedete a Chiara Ferragni, la trovate a Sanremo, mica sono qui in rappresentanza di Chiara Ferragni. Comunque se proprio insistete un parere ce l’ho: idem.
Voto 1 (ma solo alla pikkola Chiara, di inkoraggiamento. Ciela farai! )