Speciale Sanremo 2023

Sanremo 2023, lo ‘slogan’ “Pensati libera” non è un’invenzione di Chiara Ferragni né di Dior: ecco come stanno le cose

L’intuizione che potrebbe diventare prodotto con le tipiche ciglione nere della Ferragni è roba d’altri

di Davide Turrini

Pensati libera”, lo slogan che Chiara Ferragni ha mostrato sulla stola dell’abito sfoggiato sul palco del Festival di Sanremo, non è una sua invenzione. E nemmeno del duo Claire Fontaine, della maison Dior, come affermato dalla stessa influencer questa mattina in un suo post su Instagram. Il tam tam sui social, infatti, ha rapidamente svelato che gli ideatori di quella frase sono stati i componenti del gruppo di tatuatori italiani, Cicatrici Nere.

Nella loro pagina Instagram hanno caricato un video intitolato “Artivismo, non merce” dove mostrano la creazione della scritta Pensati Libera su un muro con un pennarello e nel frattempo in tanti, soprattutto da Bologna, ricordano che quella scritta è apparsa diverso tempo fa su un muro della città e piuttosto in grande. “PENSATI LIBERO È LÀ FUORI PER STRADA”, scrivono su Instagram Cicatrici Nere. “Pensati Libera non è uno slogan. Pensati Libero non è un prodotto. Pensati Libera non è una foto. Pensati Libero non è un post. Pensati Libera non è per una moda. Pensati Libero non è un manifesto. Pensati Libera non è una proprietà di qualcuno. Pensati Libero non è per vendere. Pensati Libera non è mercificare un’idea. PENSATI LIBERA È UN ATTO DI VOLONTÀ per liberare le persone dalla superficiale, veloce e soffocante vita moderna. PENSATI LIBERO È UN RESPIRO tra i rovi degli schedari, delle tabelle e degli ordini. PENSATI LIBERA è dire “ci sono anche io” tra gli sconfitti di tutti i giorni. PENSATI LIBERO È LÀ FUORI PER STRADA”.

Insomma, l’intuizione che potrebbe diventare prodotto con le tipiche ciglione nere della Ferragni è roba d’altri. E non solo è stata usurpata senza una citazione, un ringraziamento, un riferimento generico, ma è stata pure stravolta facendola diventare l’introduzione della solita trita minestra di genere squilibrati, quando in origine era stata pensata sia al femminile che al maschile e contro l’omologazione di massa generale di cui i Ferragnez sono diventati esempio massimo. Per comprovare, tra l’altro, che lo slogan/scritta ha una sorta di proprietà intellettuale, o almeno un’origine creativa precisa che non è né Dior né la Ferragni o del suo factotum Damato, ecco la foto sul profilo Facebook di Cicatrici Nere dove presentano il tatuaggio “Pensati libera (come saresti)”, sulla schiena di una ragazza. La foto è datata marzo 2022. Anche se il team di tatuatori sembra aver intrapreso un percorso di protesta soft e non diretto verso gli articoli del codice (473-474) sulla proprietà intellettuale. Argomento, infine, estremamente controverso per quel che riguarda oneri e onori sulle opere di street art. FQMagazine ha tentato di contattare Cicatrici Nere, non ricevendo però ancora risposta.

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