“Blanco? Su quello che ha fatto bisognerebbe essere meno falsi. Se un ragazzo avesse fatto a scuola quello che ha fatto Blanco, , sarebbe stato sospeso e sarebbe andato dallo psicologo. Per cortesia, ‘sto ragazzo si faccia curare“. È il duro commento del deputato di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale, stigmatizza severamente il gesto del cantante Blanco nella prima serata del Festival di Sanremo.
Altrettanto contrariata è l’opinione del parlamentare sul dietrofront della Rai che, dopo aver annunciato la messa in onda di un videomessaggio di Volodymyr Zelensky nell’ultima serata del Festival, ha optato per la lettura di un messaggio dello stesso presidente ucraino per voce di Amadeus: “A me è sembrata la peggiore soluzione all’italiana. Quale migliore occasione quella di dare un segnale ricordando un anno dalla guerra? Non ci vedevo nulla di male. Non si è mai vista una cosa del genere, nessuno al mondo ha detto a Zelensky: ‘Ti invito se mi fai vedere quello che dici’. O ti invito o non ti invito. Qui bisognerebbe avere il coraggio delle proprie responsabilità. L’art. 21 della Costituzione? Lo rispettiamo assolutamente nell’invio delle armi in Ucraina“.
Differente è il parere di Lupi sulla presenza del presidente della Repubblica alla kermesse sanremese (“È stato un bel segnale”). Meno tenero invece il pensiero sull’intervento di Roberto Benigni: “Il suo messaggio sulla Costituzione è stato troppo conservativo e non lo condivido. Contesto la sua idea secondo cui la Costituzione sia intoccabile. Per me lo è solo nella prima parte, ma la seconda parte va ammodernata: mi riferisco all‘autonomia differenziata e al presidenzialismo. E attenzione – conclude – Se non aiutiamo a capire che si può anche toccare la Costituzione dopo 75 anni e riammodernare la forma delle nostre istituzioni, facciamo un errore. In ogni caso, se si decide che il Festival di Sanremo non è solo una gara di canzonette, ma anche un luogo dove dare spazio alla società viva, mi auguro che sia garantita una visione pluralista”.