Il 14 febbraio sarà presentata la Rossa che cercherà di lottare contro Max Verstappen: la vettura manterrà per lo più l’estetica vista l’anno scorso, ma già dai test arriverà un pacchetto di aggiornamenti
Manca un nulla alla presentazione della nuova Ferrari. Dopo che la rivale Red Bull ha già svelato la RB19 il 3 febbraio a New York, il 14 febbraio sarà la volta della Rossa, seguita il giorno seguente dalla Mercedes. Intanto, martedì, da Maranello è arrivata una piccola novità: il nome della prossima monoposto che cercherà di lottarsela contro Max Verstappen si chiamerà SF-23. Un ritorno dunque al classico, a quella sigla che ha affiancato quasi tutte le vetture del Cavallino da quando, nel 2014, è iniziata l’era turbo-ibrida in Formula 1. “SF” (Scuderia Ferrari) ha infatti accompagnato per la prima volta una vettura nel 2015, con la SF15-T — quella guidata da Sebastian Vettel al suo primo anno in Emilia, al posto dell’uscente Fernando Alonso — per farlo fino al 2021 con la SF21. Solo nello scorso anno la denominazione è stata cambiata in F1-75, quando è stato celebrato il 75º anniversario dalla fondazione del marchio nel 1947.
Le indiscrezioni: rimangono le pance scavate, retrotreno aggiornato
Se manca veramente poco per vedere la nuova Ferrari, intanto sono iniziati a venir fuori i primi dettagli concettuali sulla monoposto che verrà. Come riporta l’analista tecnico per la F1, Paolo Filisetti, la vettura manterrà per lo più l’estetica vista l’anno scorso, quando è arrivato il nuovo regolamento tecnico nel Circus. Rimarranno dunque le vistose pance laterali, scavate e con ampie branchie per l’ingresso dell’aria che servono a raffreddare la power unit in fase di utilizzo. Una grande novità arriverà poi nell’aggiornata zona del retrotreno – più stretta, orizzontale e dalla forma a “T” – che dovrebbe aiutare a ridurre il calore e che indirizzi il flusso all’altezza del profilo inferiore dell’ala posteriore.
Aggiornamenti previsti dai test in Bahrain
E non solo, perché la Ferrari porterà un pacchetto di aggiornamenti già dai test in Bahrain – in programma tra 23 e 25 febbraio – una settimana prima dell’inizio della stagione proprio sul circuito di Sakhir. Modifiche che riguarderanno il profilo laterale del fondo e l’area di fronte alle ruote posteriori, per farsi trovare pronti e competitivi alla lotta con la Red Bull e (probabilmente) la Mercedes. Novità sviluppate basandosi anche sui dati raccolti nelle ultime gare della scorsa stagione, quando sulle due F1-75 di Maranello erano stati montati dei rastelli dotati di sensori utili allo sviluppo della vettura 2023: la prima della nuova gestione Frédéric Vasseur, arrivato a Maranello al posto dell’uscente e tanto polemizzato Mattia Binotto. Lo stesso team principal francese, proveniente dall’Alfa Romeo-Sauber, che sta tentando di mettere la sua impronta sulla monoposto, conscio di avere una sfida difficile tra le mani: il titolo Piloti alla Rossa manca dal 2007 (la vittoria di Kimi Raikkonen), quello Costruttori dalla stagione seguente.
Tema power unit, sarà affidabile e con 30 cavalli in più?
Uno dei temi a cui tenere attenzione nel corso della stagione è infine quello della già citata power unit. Secondo le voci circolate in inverno, la promessa è quella di un propulsore con 30 cavalli in più. La speranza di tanti ferraristi è però che sia anche affidabile nel corso della stagione — il contrario di quanto visto a Barcellona, Baku e in Austria, con un Carlos Sainz quasi “a fuoco” — e che non obblighi gli uomini di Vasseur a fare come poco prima della metà di scorsa stagione: dover limitare la potenza del motore per trovare un compromesso con l’affidabilità, così da evitare potenziali rotture. Perché il titolo oramai manca da troppo tempo a Maranello e la voglia della Ferrari è quella di non rimanere un’altra stagione a guardare.